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l'arte Quinta — Italia Insulare
(Siefrrt, Airagas, p. 9-11). Fra le città minori sottoposte al suo dominio annove-ravansi Motyum (da non confondere con Motya nell'isola di San Pantaleo, provincia di Trapani) ed Erbessus nell'interno, Camicus, l'antica fortezza di Cocalo (che molti scrittori erroneamente suppongono occupasse il luogo della moderna Girgenti), Ecnomus, sui confini del territorio di Gela, e successivamente PMntias, fondata dal despota omonimo dove sorgo ora Licata.
Alla foce dell'Acragas (San Biagio o meglio fiume di Girgenti dopo la sua congiunzione col Drago) era il porto o YEmpormm d'Agrigento mentovato da Strabene e da Tolomeo ; ma, nonostante il vasto commercio ond'esso era il centro, aveva pochi vantaggi naturali e doveva essere formato di costruzioni artificiali. Avanzi ragguardevoli di esse semisepolti nella sabbia erano sempre visibili ai tempi del Fazello, ma scomparvero poi in gran parte. Il porto odierno di Girgenti, più animato di quelli di Terranuova, di Licata e di Sciacca, è situato a circa cinque chilometri più oltre a ovest.
Fra ì prodotti naturali delle adiacenze di Agrigento non trovasi menzione negli autori antichi delle miniere di zolfo che formano al dì d'oggi una delle fonti principali della prosperità di Girgenti : ma alle suo miniere di sale (sempre coltivate in un luogo detto Bacalmuto, a circa 13 chilometri dalla città) alludono Plinio e Solino. Parecchi scrittori parlano anche di una sorgente in vicinanza immediata della città da cui sgorgava petrolio creduto di grande efficacia contro le malattie del bestiame.
Uomini illustri. — A capo di tutti sta il grande Empedocle, medico esperto, politico accorto e prudente, poeta sublime e filosofo spiritualista. La sua vita è spesso favolosa e la sua morte nel cratere dell'Etna, che rigettò uno dei suoi sandali di ferro, divenne una leggenda. Degli scritti d'Empedocle ci pervennero pochi frammenti, leggendo nei quali le sue dottrine sul mondo, sulla trasmigrazione delle anime, sul monoteismo si comprende la grande considerazione in cui l'ebbero gli antichi, i quali lo appareggiarono ad Omero, ad Esiodo, a Pindaro; e Lucrezio ne è tanto entusiasmato che scappa persino a dire di lui essere incerto se nascesse di seme umano.
Fra i contemporanei d'Empedocle sono da ricordare il retorico Polo e il medico Acrone. Anteriore a tutti fu il poeta comico Deinoloco, allievo, ma rivale nell'istesso tempo, di Epicarmo; Filino, lo storico della prima Guerra Punica, fu l'ultimo degli antichi eminenti scrittori d'Agrigento.
Seguono: Metello, maestro di musica di Platone; Carcino, poeta tragico; Sofocle, l'oratore e difensore degli agricoltori oppressi ricordato da Cicerone.
Dei tein])i moderni sono meritevoli di menzione: Nicolò La Valla, filologo, oratore e poeta del secolo XVI; Francesco Del Carretto, poeta drammatico del secolo XVII; Mario Diana, celebre moralista; Vincenzo Ugo Marinis, giureconsulto, clie fu viceré di Vittorio Amedeo in Torino; Carlo Caruso ed Amedeo Balsamo, giureconsulti; Vincenzo Gaglio, archeologo e giureconsulto ; i fratelli Filippo e Michele Foderà, il primo giureconsulto e l'altro 'rinomato fisiologo.
Coli, elett. Girgenti — Dioc. Girgenti — P1 T. e Str. ferr. Girgenti-Pulermo e Girgenfi-Gntania.
Porto Empedocle (7743 ab.). — Già Molo di Girgenti, in bella situazione sul mare, con caseggiato esteso sul declivio di un altipiano da cui godesi di uno stupendo panorama marittimo. E l'emporio principale per l'esportazione dello zolfo della Sicilia con grandi magazzini tanto per esso zolfo quanto per le granaglie e altri prodotti agrari. È moderno affatto, con stazione ferroviaria da cui si sale in 20 minuti a Girgenti. Il molo del porlo, con un faro all'estremità, oltre il faro sul monte Rossello a ovest di Girgenti, fu costruito nel 1756 sotto Carlo III coi ruderi colossali del gran tempio di Giove. Il Governo italiano assegnò quindi la somma