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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quinta — Italia Insulare
   Fig. 87. — Girgenti. Duomo di San Geriando (da fotografìa).
   e Pistillo furono i capi della colonia la quale ricevè le istituzioni dorie della madre patria compresi i sacri riti derivati dalla stessa Gela da Rodi, il perchè essa è anche chiamata alle volte colonia Rodia.
   Poco sappiamo intorno all'istoria primitiva di Agrigento ma pare giungesse rapidamente ad un alto grado di prosperità e di potenza quantunque non preservasse che per assai breve tempo la sua libertà e cadesse sotto il giogo del rinomato Falaride verso il 570 av. C.
   L'istoria di codesto despota è così incerta che riesce assai difficile sapere cjual parte di essa si possa accogliere come realmente storica. Vuoisi fosse un impresario costruttore ed approfittasse della direzione dei lavori del tempio di Giove Polieo (protettore della città) per impadronirsi, coll'aiuto dei lavoranti e degli schiavi, del potere e cingere di mura l'acropoli. Egli assalì i cittadini durante le feste di Cerere e s'insignorì della città. Il suo governo di 16 anni (570-554 av. Cristo) è divenuto proverbiale per le atrocità commesse ; mediante l'astuzia e le invenzioni di nuove macchine guerresche ei sottomise gran parte della Sicilia, fmchè cadde vittima di una insurrezione generale. Probabilmente ei tollerò in Agrigento il culto punico del Dio Moloch donde la tradizione ch'ei facesse perire le sue vittime dentro un toro