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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Oirgenti
   335
   lato longitudinale e G a ciascun lato minore. Delle 34 colonne sono ancora rette 25 scanalate; delle rimanenti, eccetto quattro, veggonsi ancora avanzi ragguardevoli. La Cella ha 4 colonne: due al postico e due al pronao; ai due lati della Cella stanno gli avanzi di due scale che mettevano al soffitto. La lunghezza del tempio coi gradini è di 49 metri e la larghezza di metri 19,5*5. Le colonne del circuito (di 4 pezzi e 20 scanalature) hanno ancora dalla parte nord i loro capitelli; il diametro di esse colorine misura metri 1.29, l'altezza col capitello 6.10, l'interstizio metri 1.74. I ben formati capitelli sono collegati da due astragali, o tondini, ai fusti delle colonne. Un pezzo del basamento per le statue degli Dei sta ancora in mezzo al iiaos fra le masse precipitate.
   K.
   Fig. St. — Girgenti: Tempio della Concordia.
   A codesto tempio di Giunone Lacinia furono fatti modernamente gli stessi restauri come al sudescritto della Concordia; oltre di ciò fu collocata una duplice fasciatura in ferro in un architrave e le colonne angolari del fianco settentrionale furono rinforzate, legandole, mediante catene di ferro, con quelle immediate dei due prospetti di est e ovest.
   L'antichità del tempio è attestata dalla semplicità degli ornati, dalla purezza dello stile e dall'accuratezza dell'esecuzione. Il culto di Giunone del promontorio Lacinio era della massima santità per tutti i Greci d'Italia e della Sicilia; ma è dubbio che questo tempio le fosse sacro posciacchè l'asserzione di Plinio che il famosissimo Zeusi dipingesse agli Acragantini un bellissimo quadro ch'essi volevano collocare nel tempio di Giunone Lacinia si riferisce al tempio di Giunone a Grotona e non a questo d'Acragas. Sotto l'angolo nord-ovest del tempio è un pozzo scavato nella roccia e sotto di esso alcun» antichi sepolcri.
   Tornando sempre a villa Aurea e scendendo a destra per la strada maestra, alla prima via laterale a destra si arriva alle rovine nascoste del gran
   Tempio di Giove Olimpico (fìg. 81), uno dei tempii greci colossali in islile dorico, già descritto minutamente nelle antichità, ed ora cumulo immane di rottami, semicolonne, capitelli, triglifi, ecc. Il tempio aveva 14 seniicolonne ad ogni lato