6 l'arte Quinta — Italia Insulare
agrumeti ed ortaglie. I prodotti agrari principali consistono in grano copioso, orzo, olio, fave, mandorle, carubbe, vino, sommacco, riso, soda ed erbe medicinali.
Prevalgono ancora nella coltivazione le usanze antiche, ma molto si è progredito in questi ultimi tempi, la mercè dell'istituzione dei comizi agrarii, dell'istituto agrario, dell'istituto industriale e professionale, e finalmente della censuazione dei beni della mensa vescovile e dei corpi morali ecclesiastici.
Scarsi i prodotti animali e senza miglioramento sensibile. I famosi cavalli di Agrigento, agili, briosi, resistenti alle fatiche, rassomiglianti agli arabi, sono scomparsi con l'antica grandezza; ed ora, anzi che m and re di cavalli, si allevano animali bovini e pecorini; questi ultimi in assai gran numero per la lana di qualità in parte buona e mediocre, in parte che serve per uso domestico.
Secondo il Bollettino di notizie agrarie la provincia di Girgenti produsse nel 1890: 705,000 ettolitri dì frumento; 7300 di avena; 325,000 di orzo; 8700 di faginoli, piselli e lenticchie; 306,000 di fave, vecce, cicerchie, ceci, lupini e mochi; 1857 quintali di lino: 443,000 ettolitri di vino; 60,000 di olio ; 303,000 centinaia di frutti di agrumi. I beni incolti comunali sommavano nell'anno 1887 a soli 28 ettari.
Zolfare. — La ricchezza principale della provincia di Girgenti consiste nello zolfo che si eslrae nei territori di Girgenti, Favara, Aragona, Gomitini, Grotte, Racalmuto, Palma, Casteltermini, Ci ari ciana. Il substrato della formazione solforosa propriamente detto è composto delle poderose masse di gesso e degli strati di salgemma che depositaronsi nei bacini marini anticamente poco profondi e dentro ai quali spicciavano sorgenti d'idrogeno solforato.
Lo zolfo apparisce stratificato nei calcari marnosi, parte in strati regolari alternati col calcare, e parte sparso irregolarmente nei banchi. I distretti solforosi non istanno ancora sotto una direzione unitaria, e, sopra una superficie di oltre 8000 chilometri quadrati, sono disseminate più di (500 miniere di zolfo; i distretti più ricchi sono quelli di Iiacalmuto, Aragona e di Cattolica presso Girgenii.
L'estrazione dello zolfo compresi però sempre nel modo più primitivo per la mancanza di comlnrstibile sufficiente, essendo la Sicilia priva di combustibile fossile e povera di carbone di legna, il che inceppa le imprese industriali. Nell'estate manca l'acqua e nel verno per contro le masse d'acqua divengono spesso pericolose per le miniere. Il basso prezzo dello zolfo non permette grandi migliorie e l'impiego dei fanciulli del pari che l'uso delle vanghe fanno sì che il costo riesce infimo e diffìcile l'introduzione dei perfezionamenti proposti e propugnati dagli ingegneri che si occupano di tale industria. Il paese circostante alle miniere dello zolfo porta il carattere di una deserta regione romantica o di una landa a colline. Esso è traversato da muli carichi di zolfo in pani, e dai monti di tutta la regione veggonsi salire in alto le dense colonne di fumo dei calcaroni nei quali si liquefa il minerale.
S'entra nella miniera (in giacchetta da lavoro e con in mano una lampada) per un'apertura alta circa 2 metri e larga 1 e là si vedono emergere un dietro l'altro dalle gallerie e venire su uomini sudanti e ragazzi carichi di pezzi di minerale. Giunto al basso, il visitatore, ora scendendo ora salendo, percorre un laberinto di gallerie e di cavità tortuose. Queste cavità si allargano dove i minatori dirompono, con le vanghe pesanti, la roccia e producono, a chi le vede per la prima volta, l'effetto di grotte magiche. 11 minerale di zolfo scavato nelle miniere è ammucchiato ad una certa