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l'arte Quinta — Italia Insulare
immune da ogni censo e gravezza. Se ne impossessarono i Saraceni e la fortificarono; ma essa fu una delle prime piazze forti che caddero in potere del conte Ruggero di Hauteville nella sua prima spedizione in Sicilia nel 10G3.
L'anno seguente egli e la sua sposa, Erembergà, furono assediati per quattro mesi nella cittadella dai Saraceni insorti che occupavano la città e sostennero tali disagi e privazioni che, durante un rigidissimo inverno, non avevano fra tutti e due che 1111 mantello. Ricuperata la città, Ruggero lasciò alla sua giovane contessa il comando durante la sua assenza in Calabria ed ella costumava fare ogni notte la ronda sulle mura per accertarsi se le sentinelle facevano buona guardia.
In ricordanza della vittoria riportata sui Saraceni, il conte Ruggero fece edificare il summenlovato convento di San Basilio e fondò in Troina una sede vescovile, la prima che istituisse in Sicilia, la quale fu però trasferita, nel 1087, a Messina.
Coli, elett. Nicosia — Dine. Nicosia — Pa T.
Cerami (5031 ab.). — Borgo ameno in monte ad il chilometri da Troina. Sulla rocca che domina tutto il paese sorge il palazzo baronale con sale magnifiche ed accanto la chiesa di San Giorgio eretta al tempo dei Normanni. Nel centro dell'abitato è la chiesa matrice del patrono Sant'Ambrogio e sonvi ancora altre 8 chiese di qualche pregio storico ed artistico. La popolazione è dedita quasi tutta all'agricoltura. Granaglie, gelsi, olivi, frutta ed uve. Sorgente ferruginosa. Miniere di sale e zolfo. Arenaria micacea. Esportazione abbondante di frumento.
Sono notevoli vari edifizi siculi, nel luogo dell'antico castello, sopra una roccia terziaria. Vestigia delle antiche mura di cinta al castello, fosse incavate nella viva roccia terziaria e quadrature bislunghe di terreno, nella falda piana a levante, dove gli antichi solevano abbruciare ì cadaveri. Scheletri integri alla maniera fenicia: urne cinerarie sotterrate con oboli di bronzo, dall'effigie di Nettuno e Giano da una parte e di quella di un'arca dall'altro; vasi figulini verniciati e figurati; simulacri di Cibele; àncore di ferro ossidato; monete dì bronzo degli imperatori e dei redi Siracusa; monete di argento consolari.
Poco discosto dall'odierno caseggiato verso ovest incontratisi anche ruderi di un antico edifizio e, a est, antri scavati nella roccia. In mezzo a tutti questi ruderi non si trovano memorie indicanti a quale antica città corrisponda Cerami ; secondo alcuni sarebbero quivi surte le piccole comuniià antiche dette Cela ri ni e Severini, ma neppur ciò si può dimostrare per avere la barbarie baronale distrutti i monumenti che avrebbero potuto dare schiarimenti in proposito.
Cenni storici. — Fu nei dintorni di Cerami che Ruggero, fratello di Roberto Guiscardo, riportò la famosa vittoria contro i Mori ed i Siciliani, in numero totale di 35,000, di cui la metà all'incirca restò sul campo. Fu feudo dei Rosso col titolo di principi di Cerami.
Coli, elett. Nicosia — Dioc. Nicosia — P3 T,