Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Sicilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (343/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (343/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Caltagirone
   315
   suo nome non occorre nelle città dinumerato da Cicerone, Plinio o Tolomeo, ei parrebbe avesse cessato di esistere sotto la dominazione romana.
   Sarebbe invero naturale sospettare che i Galatini di Plinio (in, 8, s. 14), ch'egli annovera fra i populi stipendiarti dell'interno della Sicilia, sieno identici ai Botarmi ili Diodoro, se non clie pare abbiavi qualche ragione di ammettere l'esistenza ili mia città separata del nome di (calata. Troviamo infatti il nome di questa città apparentemente preservato nel villaggio di Gaietti a est di Militello e a 10 chilometri circa dalla costa; mentre il nome di Gala ria, secondo il supposto del Cluverio e elei topograti siciliani, sopravvive in Gagliano sul lato opposto dei monti Carosici a circa 9 chilometri a nord dall'antico Agirio (GluverSiciL, p. 330,385; Amico, Lex. J'opogr. s. v. Galaria).
   Modernamente Gagliano Castelferrato fu feudo della famiglia Castelli di Torremuzza.
   Coli, elett. lìegalbuto — Dioc. Nicosia — P- T.
   Mandamento di CENTURIPE (comprende 2 Comuni, popol. 10*143 ab.). Il territorio si estende poco lungi dall'Etna verso scirocco; è molto fertile specialmente in cereali, di cui si fa notevole esportazione. Lo zolfo costituisce per questi luoghi una delle principali risorse, essendo la miniera di Muglia delle più produttive della Sicilia, al pari di quella detta di Marmora Militò, che è posseduta dallo stesso Comune.
   Centuripe (8907 ab.). — Già Cenlorbi, ina ha poi ricuperato l'antichissimo suo nome di Centuripe. La sua situazione è singolare; giace, vale a dire, sullo scoilo di un gruppo di monti alto, impervio, ma con vedute stupende, separato dalla gran massa dell'Etna dai fiumi Simeto e Ciamosoro. Pel fatto che i rami stradali che rannet-tonsi alla strada maestra sono separati l'uno dall'altro e dalla città da cavità e bacini profondi, Centuripe rassomiglia ad una stella a cinque raggi, col raggio nordest rivolto all'Etna e ad Alternò. Dista 36 chilometri da Isicosia, lui non pochi buoni edifizi, fra cui la Chiesa matrice, o collegiata, scuole pei due sessi, biblioteca pubblica, monte frumentario, ecc.
   Numerose e cospicue rovine fra cui molti avanzi delle vetuste e poderose mura le quali attestano che l'antica città stendevasi assai più lungi sullo spiano della montagna precipite. Sotto San Nicola di Bari i ruderi delle mura sono intercalati da torricelle quadrangolari e, sotto la città, a nord un edilìzio a vòlta detto la Dogana appartiene al periodo romano. Presso la chiesa di Santa Maria Maddalena trovansi frammenti di una cisterna, un pavimento In musaico ed altre costruzioni con alcune colonne Infrante davanti la chiesa matrice. Di fronte al Municipio ergesi una bella colonna corinzia di bianco marino con basamento sotterra. Il palazzo di Corradini sullo sprone di un monte, oltre il convento di Sant'Agostino, è una piccola rovina oblunga con cornicione e pare fosse un tempio romano. Fuori della città a nord e a 20 minuti di distanza veggonsi gli avanzi di un antico Bagno con cinque camere. Sul Simeto scorgonsi le reliquie d'un ponte antico che indica la direzione dell'antica via consolare che conduceva a Catania. Nelle tombe poi e negli scavi furono raccolti molti vasi dipinti, statue in terracotta, bronzi, gemme intagliate, monete di argento e di bronzo, ecc. dì cui ammirasi una ricca collezione presso Antonio Canierano. Cereali, pistacchi, regolizia, legumi, soda.
   Miniera di zolfo San Costantino. Il minerale si estrae per mezzo di pozzi verticali con mastelli elevati mediante maneggi a cavalli. Produce 6450 tonnellate annue di minerale. Cava di argilla saponacea, usata come sapone. Sorgente d'acqua ferruginosa.
   Ceniti storici. — Centuripa o Centuripi (rà Kevrop^a) è mentovata primamente da Tucidide dal quale apprendiamo che era una città dei Siculi e pare fosse, sino da un periodo remotissimo, uno dei propugnacoli più importanti di codesto popolo.