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Parte Quinta — Italia Insulare
ed operaie, ecc. Varii istituii pii, scuole elementari, un collegio privato, fabbriche di calce, di paste alimentari, ecc.
Cenni istorici. — Il gran numero di grotte fin dentro l'abitato a due e tre piani darebbero a credere Vizzini una città troglodita forse dei primi coloni siculi venuti in Sicilia 14 secoli av. G, Il suo nome primitivo fu Bidi, allungato poi in Bidini, Bizzini e per ultimo Vizzini. Nulla però è noto di preciso intorno al tempo della costruzione e della decadenza della città detta parva, o piccola, da Cicerone. I Normanni la diedero ad un tal conte Roberto che intitolavasi Roberto de Bigino. Il re Filippo, scarseggiando di danaro, la mise in vendita e ne fu compratore Nicolò Schittino che prese il titolo di Duca di Vizzini.
L'abitato sorgeva allora poco elevato nella sola parte est del colle; fu però ampliato nel secolo XV stendendosi più del doppio fino sul dorso del vicino colle e la fortezza, che occupava in prima il centro dell'abitato, rimase quasi all'estremità della nuova città e fu abbandonata. Il terremoto del 1542 l'atterrò intieramente. Danni incalcolabili cagionò a Vizzini il successivo terremoto del 1693 il quale uccise 2000 persone ed atterrò un gran numero di edilizi.
Uomini illustri. — Vuoisi patria di Dafni, primo poeta bucolico, e di un Epicrate ricchissimo, epperciò spoglialo e malmenato da Verre. Modernamente vi nacque Lucio Marineo, dotto filologo del secolo XVI a cui la Spagliava debitrice delle origini della sua amena letteratura.
Coli, elett. Militello in Val di Catania — Dioc. Caltagirone — P2 T.
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