Mandamenti e Comuni del Circondario di Caltagirone
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Patagonia (5375 ab.), — Sorge pittorescamente sul colte della Croce, passato il casale di Favarotta, a circa 30 chilometri da Caltagirone. Ha parecchie buone chiese con antichi dipinti, un'ampia piazza ornata di fontane e di statue ed infine qualche discreto edifìzio. Cotone, canapa, olio, lino, soda e mandorle con esportazione, Sorgente acidula ferruginosa e fredda. Grotte antichissime tagliate nella roccia nei dintorni
Cenni storici. — È d'origine normanna, ma il nome deriva probabilmente da Palico, antica città fabbricata da Ducezio presso il lago di Palici, da noi descritto. Fu un tempo proprietà feudale del celebre Ruggero Lauria, catalano, ammiraglio di Pietro I di Sicilia, che prese una parte si attiva nelle guerre dei Vespri ; appartiene ora alla famiglia Gravina, dando titolo al principe che costruì la stravagante opera d'arte nella sua villa Patagonia a Bagheria, come abbiam visto.
Coli, elett. Militello in Val di Catania — Dioc. Caltagirone — P2 T.
Mandamento di MINEO (comprende il solo Comune di Mirteo). — Territorio feracissimo principalmente in grano, orzo ed olio.
Mineo (9519 ab.). — Sorge a 25 chilometri da Caltagirone sopra un alto monte che forma parte di una catena girante da Patagonia a Caltagirone e racchiudente un bacino profondo, nel centro del (piale è una piccola pianura col vulcanico Lago eli Naftia o di Palici già da noi descritto al principio del circondario. Era annoverata fra le città importanti per posizione strategica ed aveva infatti al sommo della montagna un antico castello cinto di 12 torri con un maschio ottagonale coi piani superiori divisi in aule magnifiche. Antichissima ne era la costruzione m pietre riquadrate come quelle dei Greci, di che credesì che la sua fondazione risalisse a tempi anteriori all'evo medio. Presentemente più non ne esistono che ruderi ingenti Il Iremuoto del 1093 diede l'ultimo crollo a questo celebre castello.
Mineo era anche circondata di solide mura, di cui avanzano le vestigia, e da quattro porte una delle quali, restaurata nel secolo XVIII, esiste tuttora. Orfanotrofio femminile e Opera pia Sturra, che distribuisce doti e soccorsi. Vi è molto in fiore l'industria agraria.
Cenni storici. — Mineo occupa probabilmente il sito dell'antico Menaenum (Mivaivov), città dei Siculi e non colonia greca, non antica sede di cotesto popolo, secondo Diodoro, ma fondata dal loro capo o re Ducezio nel 459 av. C. (1).
Era situata a circa 1 chilometro dal lago e Santuario suddetto dei Palici (Pali-corum Lacus) e pare che pochi anni dopo Ducezio rimovesse gli abitanti da questa città nuova e ne fondasse un'altra immediatamente sulle sponde del sacro lago a cui diede il nome di Puliva (Diod. , xi, 88). Questa nuova città fu però distrutta poco dopo la morte di Ducezio ed è probabile che gli abitanti facessero ritorno a Meneno, la quale, quantunque non acquistasse mai grande importanza, continuò ad esistere ancora per molto tempo. Non v'ha dubbio ch'essa è la città mentovata da Diodoro come sottomessa da Dionisio nel 396 av. C. in un con Morganzia, di cui abbiam trattato in addietro, ed altre città dei Siculi,
È ricordata più di una volta da Cicerone fra le città municipali della Sicilia e pare fosse discretamente florida con abitanti dediti ad un'estesa agricoltura (Cic., Verr., ni, 22, 43). È anche annoverata da Silio Italico fra le città della Sicilia e
(1) Questo Ducezio, già da noi più volte citato, radunò, nel 433 av. C., tutte le città sicelie in una lega ed edificò una nuova città federale, Fatica, sul suddetto lago Naftia o Palici ov'era il Santuario nazionale dei Sicelii. Per restituire al suo popolo l'antica signoria dell'isola., ruppe guerra ai Greci invasori, ma alla prima loro vittoria a Nomai fu abbandonato dal suo popolo messo insieme a stento; anclie una seconda insurrezione andò a vuoto
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