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Parte Quinta — Italia Insulare
città. Ad otto miglia da questo luogo la regina Margherita di Sicilia, moglie a Guglielmo 1, fondava il celebre monastero di Santa Maria Maniaca dell'ordine benedettino
La suddetta antica città di Tissci è reiteratamente ricordata dagli antichi autori ma senza alcun cenno intorno alla sua situazione. Essendo il suo nome citato da Filisto per Stefano di Bisanzio deve essere esistita quale città sicula sino da un periodo primitivo, ma il suo nome non trovasi nell'istoria. Sotto i Romani continuò a sussistere quale città municipale quantunque piccolissima. Cicerone infatti la dice •pei-parva et tennis civitas, e Silio Italico la chiama parvo nomine Tinse (Cic., Verr., m, 38; Sil. Ital., xiv, 267). È registrata di bel nuovo da Plinio e da Tolomeo fra le città dell' interno della Sicilia, ma ogni traccia di essa smarriscesi in seguito. L'unica notizia intorno alla sua situazione deriva da Tolomeo che la pone in prossimità dell'Etna. Cluverio ed altri la pongono, come più sopra è detto, nel luogo di Randazzo, ma è una mera congettura (Cluveii., SieiL, p. 308).
Coli, elett Bronte — Dioc. Acireale — P2 T,