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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Caltagirone
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   Mandamento di RANDAZZO (comprende il solo Comune di Randazzo). — Territorio formato di lava e fertilissimo in cui prosperano i cereali, le viti, gli ulivi ed i gelsi, oltre il melagrano, il cedro, il cacto, l'agave, il palmizio. Pascoli ubertosi con bestiame numeroso e cacio squisito.
   Randazzo (10,225 ab.).— A 51 chilometri da Acireale, presso la destra dell'Alcantara, sulle falde settentrionali dell'Etna. E una città fondata prima delle colonie greche, secondo l'opinione di Arezzo, Filotco, Ricciolio e Ferrari; ebbe rinomanza sotto le dominazioni normanna, sveva ed aragonese, e la bella architettura di quella età è splendidamente rappresentata. Ha ancora l'aspetto medicvico, con mura di lava, torri normanne, porte a sesto acuto, vie anguste e tortuoso, nere case di lava e chiese notabili. Non dista che 15 chilometri dalia vetta dell'Etna a cui è una delie-vie più frequentate, e, nonostante questa vicinanza, non fu mai devastata dalle lave.
   Randazzo fu arricchita di begli edilìzi ila Pietro d'Aragona, il quale, incoronato nel 1282 in Palermo, andò a Randazzo per liberare di là Messina assediata dal D'Angiò. Nel 1305 Federico 11 \i trasportò la sua residenza estiva e dal 1352, in cui nacque l'infante Guglielmo, gli Infanti di Sicilia portarono il titolo di Duca di Randazzo. Molte porte e finestre dei palazzi, molti veroni e molti archi, che accavalciano le vie congiungendo gli edifizi per mezzo di gallerie (fra gli altri la così detta vòlta San Niccolò), datano ancora da quei tempi e dai Normanni. 11 palazzo di Pietro, ora Palazzo comunale, tutto di lava, non ha che due porte al pianterreno ed una serie di finestre gemelle nel piano superiore. La maggior chiesa Santa Maria, edificata nel 1217-39 da Pietro Gunifer con massi riquadrati di nera lava, è esternamente normanna affatto (tre absidi, ornati a zig-zag, figure di animali), particolarmente la porta a destra e il campanile, restauralo nel 1860 dal Cavallari parte nella forma antica e parte nello stile della Martorana ; 1'iiiterno e la porta nel lato sud della chiesa furono trasformati nel 1520. La chiesa va ornata di bei dipinti del Velasquez.
   L'altra chiesa, San Nicolò, anch'essa d'architettura normanna trasformata, ha una fonte battesimale del 1306 e nella navata trasversale settentrionale, una statua e due rilievi (San Nicolò e i suoi miracoli) d'Antonio Gagini (1523).
   La terza chiesa, San Martino, ha decorazioni normanne, il campanile rifatto nel 1282 di nera lava con bianche strisce orizzontali e buoni dipinti, fra cui una Natività della Vergine attribuita a Vincenzo Anemolo. Nella tribuna è un tabernacolo quasi tedesco-gotico per l'Eucarestia; d fonte battesimale è del 1439, otlangolare, di marmo rosso, sorretto in pilastri ottagoni con archi acuti e capitelli fogliuti.
   Fra gli edifizi non sacri sono da ricordare, oltre il suddetto Palazzo comunale, i palazzi di Don R.occo Finocchiaro, di D. Carmelo Melisari, di D. Diego Romeo e del barone Fisauli.
   A Randazzo trovansi le Guide all'Etna patentate dal Club alpino e di là si vanno a visitare i luoghi d'eruzione elei 1879. Nelle vicinanze trovasi il lago Gurrida die nell'estate è asciutto, ma le cui acque nel verno scorrono per circa 150 chilometri prima di enti are in mare.
   A circa 10 chilometri a nord è il villaggio di Mal vaglia con 1600 abitanti sotto il quale è da vedere una cappella bizantina, piccolo quadrato con cupola in pietra e con absidi ai tre lati e la porta nel quarto ma non nel mezzo.
   Cenni storici. — Randazzo doveva essere abitato fino dall'epoca romana, come sembra indicarlo il carattere di certi avanzi d'antichità, quali le vetuste muraglie ed un bagno. Secondo qualche storico, sorge laddove già esisteva l'antica Tissa, nominata da Cicerone come soggiorno di laboriosi agricoltori. Secondo altri, Puin-dazzo è sorta rielle rovine di Triracium, luogo distrutto dagli Arabi nel IX secolo. E un fatto che, qualunque ne possa essere l'origine, Randazzo fu grande e nobile