Mandamenti e Cornimi del Circondario di \r ironie
Calatabiano (3370 ab.). — Città saracenica alle falde orientali e selvose dell'Etna, a 13 chilometri da Giarre e a 2 dal Jonio, presso il fiume omonimo (l'antico Acesine detto anche Alemitara). Castello medievico sopra un'altura. Legato, istituito nel 1S03, per le fanciulle bisognose. Monte fruinentario fondato dal Comune nel 179!;. Vie piane lastricate di lava ma tortuose e in qualche punto strette. Buoni edilìzi, ampia e bella piazza davanti la chiesa madre. Due Casini, uno sorto nel 1SG2, l'altro nel 1SS5, Teatro comunale, ecc. Cereali, olio rinomato, vini, legumi, lino, canapa, agrumi ed ogni sorla di frulla. Asfalti, pietre quarzose con traccie di pirih ili ferro. Dicesi che alira volta vi si trovassero giacinti. Mollo traffico d'olio, orzo e legumi.
Cenni storici. — La corrente di lava che vi si riversi è probabilmente quella stessa che nel 396 av. G. precluse il passo ad Iniilcone, generale dei Cartaginesi, nella sua marcia a Siracusa contro Dionisio costringendolo a girare tolta l'Etna. Nei tempi moderni Calatabiano fu feudo con titolo di contea della famiglia Gravina dei principi di Paterno. Cnll cloU. Gi:lrre __ Di(re> Acireale — P2 T.
Fiumefreddo di Sicilia (20G1 ab.). In feracissima pianura, a 11 chilometri da Giarre, presso il -Ionio, e sul Fiumefreddo che scorre limpido; e rapido in un alveo roccioso, fra roccie di lava e con acque fredde in tutte le stagioni. È nudrito probabilmente dalle nevi etnee ed accavalciato dal l'onte delia disgrazia, fra il quale ed il mare trovansi alcuni curiosi vulcanetti di fango. Due chiese recenti dedicale ambedue a San Giuseppe nelle due borgate BotteghoUe e Castello. Aria insalubre, ma territorio fertilissimo. Cereali legumi, agrumi, mandorle, pistacchi, lino e canapa; coltivazione del cotone con molta esportazione.
Cenni storici. — Formò in addietro un possedimento feudale dei Gravina di PalagOllia. Co]l. eIeU_ (;iarre __ D)oc> Acireale — I'2 T.
Mascali (5001 ab.). — In territorio coperto in gran parte da antiche lave, alle falde dell'Etna, a 4 chilometri da Giarre e a 4 altri circa dal mare Jonio. Ha una antica fortezza saracenica. varie torri quadrale in circuito ed altri avanzi di antichi tempi; possiede un'antica e bella chiesa, due Collegi-convitti e tre Opere pie destinate al culto ed al soccorso dei poveri. Terreni piani con fondo calcareo-terroso e di argilla ubertosissimi, La maggiore e migliore produzione è quella dei vini ; vengono quindi l'orzo, il riso ed ogni sorla di legumi. Densi castagneti e querceti verso la montagna. Vivo traffico di vino, mandorle e agrumi. Vi sgorgano copiose sorgenti di acqua, le quali, dopo di avere animati parecchi mulini, servono alla irrigazione di vasti agrumeti.
Cenni storici. — Vuoisi sia l'antica Gallipoli, d'origine greca e colonia della vicina città di Nasso (Strau., vi, p. 272). Pare cessasse di esistere di buon'ora, dacché t unica notizia che abbiamo di essa nell'istoria trovasi in Erodoto (vii, 154), il quale dice che fu assediata e sottomessa da Ippocrate, tiranno di Gela. E probabile fosse distrutta o rimossi i suoi abitanti sia dal suddetto Ippocrate o dal suo successore Gelone, conforme alla politica dei despoti siciliani, giacche dal non mentovarla che fa Tucidide durante le operazioni degli Ateniesi sulla costa orientale di Sicilia, sembra certo che essa più non esistesse. Nè il suo nome trovasi in seguito in Diodoro ed è mentovata soltanto da Strabone come una delle città scomparse prima dei tempi suoi. È il vero che Silio Italico ne parla come ancora esistente durante la seconda Guerra Punica (xiv, 249); ma la sua accuratezza su questo punto può bene essere revocata in dubbio. Secondo alcuni Gallipoli era situata probabilmente fra Nasso e Messina e in tal caso inai si potrebbe rintracciare a Mascali che sta di qua di Nasso, fra esso e Catania.
Coli, elett. Giarre — Dioc. Acireale — P2 T. e Str. ferr. Messina-Catania