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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2-50
   Parte Quinta — Italia Insulare
   Fig. 75. — Acireale: Faiaglioni di Trezza (da fotografìa di Sommer).
   alle incursioni dei pirati, trasferirono a poco a poco, dal 1340 iti poi, le loro sedi sull'altipiano ove sorge ora bella e popolosa la moderna città d'Acireale.
   11 suo nome primitivo fu di Aci Culia o di Aquilia od Aquilea in memoria, come abbiamo detto, del console Aqnilio. Fra le borgate aciensi che formaronsi e crebbero dopo il secolo XII, codesta di Aquilea primeggiò in breve sopra le altre essendoché risiedessero in essa tutte le magistralure da cui dipendevano Aci San Filippo la Catena, Sant'Antonio, Valverde, Trezza, Boriaccorsi. Dì tal modo erasi formata ima grossa comunità quando le solite gelosie municipali costrinsero nel 1C40 il governo a dividerla in due Comuni, dando il nome di Aci Inferiore ad Aquilea e di Aci Superiore, per la loro situazione, a tutti gli altri quartieri. Avendo poi la nuova denominazione dato occasione nel 1642 a dileggi e scherni fra gli abitanti dei due Aci, gli Aquilei chiesero una nuova denominazione e fu allora che il Governo chiamò la prima Acireale e Aci Sant'Antonio e Filippo la seconda. 11 tremuoto del 1693, che scosse l'intiera Sicilia, recò ad Acireale danni gravissimi a cui posero tosto riparo l'industria e l'amor patrio degli abitanti.
   Uomini illustri. — Molti ne diede iti ogni tempo Acireale e vogliamo ne basti citare; il preaccennato pittore Pietio Paolo Vasta; Alfio Grassi, autore di lodate