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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Caltagirone
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   strada con molti eleganti edilìzi interseca la città da est a ovest ove, in magnifica situazione sopra una collina di lava alta 301 metri, sorge ancora la grossa torre dell'antico castello.
   Dell'antica città rimangono ancora, nella strada dell'Ospedale, una serie di pavimenti in musaico di buon lavoro che prolungansi in parecchie case. Un'ora dalla città verso l'Etna e nella contrada Bella Cortina avanzi di bellissimi Bagni croci-formi di grossi massi di lava con acquidotti ed avanzi di bacini. In vicinanza Grotta della Ninfa Tedia o del Fracasso, cagionato dallo strepito delle acque sotterranee provenienti dalle nevi strutte dell'Etna. Nel Podere Alessi, a 20 minuti di distanza, avanzi di un bel bagno; e nella Contrada dei Romiti, nel luogo detto Priolo, una muraglia antica della spessezza di 2 metri e mezzo composta di enormi pietre irregolari Sul Simeto, che scorre a ovest della città, avanzi di un ponte antico, già a due archi, ma ora con la pila di mezzo distrutta; codesto ponte collegava Paterno a C'èntaripe. Sui pendii del colle Castellacelo un po' più oltre, numerose tombe scavate nella roccia e in vetta due cisterne o serbatoi. Fra Paterno e Licodia rovine col nome di Civita; qui sorgeva probabilmente l'antica Inessa sicelia che prese, dopo la cacciata di Trasibolo, il nome d'Etna, già da noi descritta. Quivi trovasi un sotterraneo lungo parecchi chilometri, che serviva forse a ricongiungere l'antica fortezza con la città.
   Verso la parte settentrionale è un bacino argilloso, chiamalo localmente la Salinella, che occupa una vasta superficie in cui sono sparsi qua e là numerosi vulcanetti idroargillosi che rigurgitano spesso del fango salato, e fanno vedere quei fenomeni vulcanici secondari appartenenti alle cosidette Salse.
   Questi vulcanetti presentano ordinariamente sul fondo del bacino (alto 207 ni.) dei piccoli coni di argilla formati dalle deiezioni continue di fango, per mezzo di una apertura supcriore che sta come in fondo ad un piccolo cratere, da cui il fango è spinto all'infuori dalla tensione di materie gassose che si sviluppano e tengono in movimento il fango salato. Questo scende a rivoli all'esterno dei piccoli coni e forma dei laghetti, che tutti riuniti ricoprono di uno strato di fango la Salmella. In estate però, quando l'evaporazione dell'acqua è energica, la Salinella è asciutta e la sua superficie è come brillantata da minuti cristalli di sale marino. Anche i vulcanetti si vedono all'asciutto per il gran calore del sole, ma non cessa però in essi lo sviluppo gassoso, e infatti, versando dell'acqua nei loro piccoli crateri, questa è come messa in ebollizione dal gorgogliare del gas che si compone di acido carbonico principalmente con piccole quantità di azoto, ossigeno, idrogeno e idrogeno carbonato. Tal'è la fase ordinaria di tali vulcanetti e in questi il fango è alla temperatura dell'ambiente. Però in certe occasioni, e specialmente in correlazione alle grandi conflagrazioni dell'Etna, il fenomeno prende dei caratteri imponenti come si ebbe a notare dopo la celebre eruzione del 1S65.
   Appiè della collina ove è la Salinella, vedesi una importante e copiosa sorgente di un'acqua acidula e ferruginosa clie lascia ove scorre un sedimento ocraceo giallastro e nella quale gorgoglia continuamente dell'acido carbonico in abbondanza. Quest'acqua è chiamata localmente in dialetto col nome di acqua Grassa, ed è una specie di acqua di seltz marziale o ferruginosa di utilissimo u^o come bevanda; se ne fa infatti un grande consumo in Catania, e serve meravigliosamente nelle malattie erpetiche e scrofolose.
   Paterno ha vie larghe e lunghe, ampie piazze e nobili edifizi sacri e profani che gli danno un aspetto magnifico. Fra gli edifizi sacri voglionsi ricordare la imponente collegiata di Santa Maria, la chiesa di Santa Barbara, l'altra elegante dei Domenicani e la recente del Salvatore. Molti conventi e monasteri prima della soppressione delle corporazioni religiose; tra essi il convento dei Cappuccini, ove si conserva