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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Caltagirone
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   Maletto (31 il ab.). — A 6 chilometri da Bronte e a 8 da Randazzo, al pie del monte Maletto (1768 m.), antico vulcano, uno dei più grandi coni parassiti che abbia prodotto l'Etna; ora è tutto imboscalo ; una parte della pianura, ricevendo nel verno le acque dei prossimi versanti montuosi, si trasforma in lago (Lago della Gurrita) che si asciuga nella stagione calda e il terreno si riveste di ubertosi pascoli ; ì boschi di Maletto sono i più rinomati per le quercie e i roveri. Parrocchiale dedicata a Sant'Antonio abate nella quale ammiransi due statue una del titolare e l'altra di San Vincenzo Fervevi, In vicinanza di Muletto è lo spartiacqua dell'Alcantara e del Simeto. Grano, olio.
   Cenni storici. — Fu costruito nel 1263 da Manfredi di Maletto, conte di Mineo, parente dell'imperatore Federico. Come gli altri paesi intorno all'Etna, Maletto fu spesso danneggiato dalle eruzioni vulcaniche.
   Coli, elett. Bronte — Dioc. Catania — Pa T. a Bronte.
   Mandamento dì MASCALUCIA (comprende 8 Comuni, popol. 12,190 abitanti). — Quantunque coperto in gran parte dalle lave etnee, il territorio è fertilissimo e ben coltivalo, specialmente a viti, cereali ed ulivi.
   Mascalucia (3230 ab.). — Sulla strada a Nicolosi, alle falde settentrionali dell'Etna e a 9 chilometri da Catania. Buone le strade nell'interno dell'abitato fra cui la principale lastricata di lava. Notevole per la sua costruzione e per la sua importanza storica è la chiesa a sud di Sant'Antonio abate. L'architettura della facciata e dell'interno è un misto dell'arte dei varii popoli che dominarono in Sicilia: c'è lo stile romano, gotico, arabo, normanno e vi si scorgono i ristaurì «.ielle \arie epoche. Codesto tempio dei primi secoli del cristianesimo fu illustrato dal dottor A. Somma da Mascalucia con uri opuscolo intitolato: Sul tempio gotico-antico esistente in Mascalucia (Palermo 1811).
   Altra bellissima chiesa a tre navate, sacra a San Vito, fu innalzata nel 1784-, rovinata dal terremoto nel 1818 e restaurata nel 1839. I)i mediocre architettura è l'altra chiesa di San Nicolò nella piazza dei Quattro Cantoni, con buoni arredi. Nel 1854 fu edificato il palazzo civico cui va annessa la giudicatura col carcere.
   Sopra il paese, guardando verso mezzodì, intravvedesi in lontananza il sito dell'antica Siracusa sul basso promontorio di Santa Croce. Un po' più oltre è Torre di Grifo fra la quale e Nicolosi si attraversa la corrente di lava del 1537, orribile deserto di lava e scorie sparso di quercie nane e degli arbusti di una ginestra locale e propria della regione etnea (Genista Etnensis).
   Una giravolta della strada sopra Torre di Grifo mostra Nicolosi colla sua bianca chiesa; la duplice cresta dei monti Rossi e sotto di essa a sinistra l'informe cono vignato del Monpilieri ; il cono verdeggiante di San Nicola col picco aguzzo di Serrapizzuta sopra di esso a destra; e, sempre più a est, i crateri estinti di monte Peluso e monte Arso, prominenti fra i coni numerosi sul dorso del vulcano.
   Nel campo di lava a sud del Monpilieri si sono rinvenute monete, lucerne, ossa umane: sono gli avanzi di Massa Annunziata distrutta dall'eruzione del 1669.
   A nord-est di Mascalucia si osservano delle fenditure vulcaniche volgarmente chiamate cavòli. Cominciano ad apparire interrottamente sotto il cratere della Fir-rera, s'inoltrano dal nord al sud per terminare nel piano dei crateri estinti di Santa Maria presso Gravina. Queste fenditure formano un enorme canale imitante l'alveo dei fiumi, o trovansi interrotte e divise in due dal cratere estinto denominato Cicerello. Si crede che siano apparse dopo l'eruzione del 1814, e forse per effetto della stessa.
   Cenili storici. — Mascalucia fu feudo, con titolo di ducato, della famiglia Bran-ciforte dei principi di Butera. Nel 1669 fu molto danneggiata dall'eruzione suddetta