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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Quinta — Italia Insulare
   nella costruzione di Bronte. Ma a circa un chilometro esisto ancora un antico convento, reliquia interessante dell'architettura normanna, fatto costruire nel 1174 dalla regina Margherita, madre di Guglielmo il Buono.
   La navata e l'estremità occidentale della chiesa rimangono sempre nel loro stato originale. L'intiero edilìzio è a sesto acuto ad eccezione dell'ordine superiore delle finestre che sono tonde e piccole. Gli archi della navata poggiano su pilastri alternamente tondi ed esagonali. Il portone occidentale è a sesto acuto, decorato e di buon magistero. A ciascun lato sono parecchi pilastri con capitelli a fogliami ed ornati di rozze figure in stile romano rappresentanti La cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre e l'inlroduzione dell'agricoltura, della caccia e della guerra.
   Ferdinando re di Napoli alienò Bronte dal grande Ospedale di Palermo e lo diede, nel 1799, in perpetuo, col titolo di ducato, a lord Nelson e suoi discendenti in guiderdone di averlo riposto sul trono dopo effettuata la contro-rivoluzione a Napoli, È un possesso di grande estensione, comprendente vigneti, campi di grano, boschi e pascoli, e ne è ora padrone un erede del Nelson, il generale Bridport, il quale ne ritrae, dìcesi, 75,000 franchi all'anno.
   Bronte va rinomato pel suo vino che ha più corpo ed un sapore più ricco della maggior parte dei vini siciliani; codesti pregi provengono probabilmente dal terreno vulcanico e dal grande calore riflesso che i vigneti ricevono dai neri massi di lava in mezzo ai quali si trovano.
   Rivolgendo da Bronte lo sguardo verso l'Etna, la montagna si presenta da questo lato con un profilo a linee semplici non interrotte e tutto il versante della zona superiore nuda, se si fa astrazione dal cono centrale, ha l'aspetto alpino. Nelle zone più basse compariscono lave accatastate e molli crateri che rompono il verde delle boscaglie e danno un aspetto di minaccia continua alla città di Bronte.
   Tra le lave uscite da questi, una se ne vede più distinta come colata di recente, la quale fu al punto di distruggere Bronte nel 1832, e si vede scendere dall'alto sotto forma di striscia nera, allargantesi in basso, ove più si avvicina alla città. Un'altra lava, partendo da un cratere un poco più elevato del precedente, scende anche più imponente: è quella dell'eruzione scoppiata il 17 novembre 1843 e che tenne maggiormente in costernazione gli abitanti di Bronte, verso cui era diretta una diramazione che pareva volesse inoltrarsi ; ma fortunatamente si arrestò all'incontro dell'alto poggio detto la Vittoria a poca distanza da Bronte, e la lava, incontrato questo ostacolo, andò a ingrossare la corrente principale che piegò a sud-ovest attraverso la strada postale e scese per breve tratto verso la valle del Simeto bruciando e distruggendo molti terreni coltivati. Tra i numerosi crateri estinti che di qui si vedono sparsi, x principali sono : il monte Lepre (1667 in.), il monte Bovolo o Rovere (1334 m.), il monte Peluso (1536 m.), il monte Minardo (1302 m.) che quasi segna il limite di una grande foresta che si estende nella zona boschiva soprastante a Bronte e Adernò
   Tornando a Bronte è notevole la collegiata della Trinità a sud-ovest, fondata nel 1505, edilìzio elegante, ben decorato e fornito di arredi preziosi. Cospicue anche esse per mole, disegno e ricchezze artistiche sono le chiese dell'Annunziata, Santa Maria del Rosario, Santa Scolastica e San Giovanni. Grandioso Collegio-convitto Capizzi, fondato nel 1778, e con annesso Ginnasio pareggiato nel 1876; Collegio di Maria per le ragazze povere ed orfane; Scuole femminili; antico Ospedale restaurato nel 1635 e quindi ampliato; Monte agrario fondato nel 1848 ed Opera pia per doti.
   Uomini illustri. — Diede i natali a Paolo Ortali, poeta e giureconsulto, a Nicolò Spedalieri, insigne filosofo, nominato da Pio VI canonico di San Pietro, e al De Luca, intorno al quale pubblicò libri di molto pregio e un discorso il vivente Cimbali.
   Coli, elett. Bronte — Dioc. Catania — P2 T.