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Parte Quinta — Italia Insulare
il canonico Giuseppe Recupero del secolo XVIII, autore della Vulcanologìa dell'Etna, ovvero della Storia generale dell'Etna, ecc.; Giuseppe Recupero, illustre filosofo, filologo, antiquario, autore di molte opere archeologiche, letterato distinto, morto nel 1824; Giuseppe Gioeni, chiarissimo mineralogista, naturalista, filosofo, soprannominato il Moderno Plinio, autore di varie opere lodatissime, fra cui la Litologia vesuviana, tradotta in varie lingue, morto nel 1822 e in suo onore fu chiamata Gioenia l'Accademia di Scienze naturali di Catania; Carlo Gemmellaro, geologo insigne; Francesco Ferrara e Vincenzo Cordaro, storici ; Vincenzo Tedeschi, filosofo e letterato; Innocenzo e Francesco Fulci; Agostino Longo, Musumeci, Aradas, Silvestri; Vincenzo Bellini, genio sovrano nell'arte musicale, nato il 2 novembre 1802, morto il 23 settembre 1835 presso Parigi, e Giovanni Pacini anch'esso valente compositore musicale.
Fra gli illustri Catanesi viventi voglionsi ricordare Giuseppe Zurria e Mario Rapisardi. Il primo, nato nel 1811, professore di calcolo nella Università sin dal 1841, autore di dottissimi lavori di matematica da farlo reputare uno de' primi matematici viventi d'Italia; il secondo, nato nel 1844, è uno dei primi poeti moderni d'Italia, notissimo principalmente pei suo grande poema Lucifero ; e fra i musicisti Pietro Platania.
Coli, elett. Catania (I. II) — Dioc. Catania — P1 T. e Str. ferr. Catania-Caltanissetta, Catania-Messina e Catania-Siracusa-Noto.
Misterbianco (7508 ab.). — Sopra un letto di lava, a 7 chilometri da Catania, deriva il nome da un antico convento detto Monasterio Bianco di cui è una contrazione. A sinistra in alto ergonsi i crateri gemelli de: monti Rossi con scorie rosse intorno agli orli, dai quali sgorgò nel 1669 la lava fatale che distrusse, con Mister-bianco, altre 14 fra città e villaggi e danneggiò orribilmente Catania come abbiamo visto, non si arrestando che in seno alle onde del mare.
Scendendo nella pianura incontrasi a sinistra il cratere estinto di Santa Sofia e a destra monte Cardillo, con bellissima veduta, sulla cui sommità scorgonsi gli avanzi di una costruzione triangolare massiccia. Altre rovine, comprese quelle di due grandi serbatoi, rintracciansi sotto la sommità. Ruderi di epoca romana riscontransi ad ovest dell'attuale Misterbianco Una lunga discesa a traverso la suddetta corrente di lava del 1669 va a metter capo ad un viale d'acacie che conduce a Porta del Foriino per la quale si entra a Catania.
I terreni circostanti a Misterbianco, detti terre forti, mostrano una natura molto differente da quella delle terre di Acireale, di Mascali, di Giarre, ecc., per la qualità dei vini che producono. Mentre il vino di questi paesi, chiamato vino del Bosco, ò piuttosto leggiero e mediocremente alcoolico, il vino delle terre forti è alcoolico e di gusto molto più squisito. Molti possessi dei signori catanesi.
Cenni storici. — Misterbianco fu feudo dei Trigona.
Coli, elett. Catania II — Dioc. Catania — P3 T.
Motta Sant'Anastasia (3687 ab.). — Giace sulla sinistra di Misterbianco, a 9 chilometri da Catania, ed è fabbricata sopra un picco di lave prismatiche alto 250 m. Quivi il natuialista e l'archeologo hanno da osservare una rupe e un castello famosi. La rupe, di forma elissoide, si alza da sud ad ovest per metri 56 sopra terreno argilloso, e da nord è attaccala a colline di arenaria. Ila il giro di quasi 1115 metri, con la base a parte dei fianchi di basalti di colore scuro, compatto, uniforme, di piros-sene e feldspato compatto. La parte alta è quasi tutto un ammasso di scorie, ceneri e pozzolane nere e rosse vulcaniche, che annunziano l'esistenza nell'interno di un vulcano, la cui lava coprì in parte la superficie basaltica della rupe. Il castello si eleva nell'alto di questa, ed ha figura di parallelepipedo. Pare di epoca normanna,