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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Catania
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   Pozzi antichi. -- Varii pozzi antichi s'incontrano nei punti elevati della città. è notevole il denominato Pozzo Mulini, posto in mezzo alla via Recupero. Ne esistono ancora altri a poca distanza dal medesimo. Essi sono abbondevoli d'acqua. Sui loro orli di lava durissima si scorgono delle spesse e profonde scanalature, prodotte dall'attrito delle corde nell'attingere.
   Fono (cortile di S. Pantaleone). — Botano, scrittore del secolo XVI, assicura che tale edificio fosse di figura quadra, a due piani, di circa metri 18 di lato ; che al secondo piano, sul lato sud, si vedessero alzate otto stanze, su quello all'est sette, e in quello al nord quattro. Presentemente esistono soltanto le sette stanze sud-est e tre di quelle a sud, ridotte ad uso di moderna abitazione; le vòlte delle botteghe al primo piano dal volgo conosciuto col nome di grotte di S. Pantaleo; un piccolo pavimento sotterraneo con due bracci opposti di scale che portavano nei diversi appartamenti, e due grandi archi, ora ripieni di moderne fabbriche, che mostrano la robustezza e magnificenza dell'antica piazza. Altri scavi di recente eseguiti sotto la casa Pistone, nel cortile San Pantaleo, hanno messo allo scoperto molti locali sotterranei che mostrano di estendersi tanto ad est che ad ovest. La loro costruzione è romana e sembra che questi locali comprendessero le prigioni. Gli scavi si eseguiscono a spese del Governo.
   Curia. — In quel grande spazio di antichità compreso fra le grotte di S. Pantaleo ed il convento di Sant'Agostino doveva anche sorgere la Curia, luogo ove radunavasi il Senato per trattare gli affari dello Stato. Di questo pubblico edifizio furono rinvenuti solo i vestigi, oggi sepolti sotto la via Vittorio Emanuele. Il Biscari trovò nei discavi la fabbrica solidissima, rivestita di masse quadrate di lava, con aperture che comunicavano in diverse stanze; e non molto lungi un ordine di colonne che dovevano sorreggere un portico. Queste colonne erano intonacate di stucco a colore e scanalate, e nell' imoscapo e nel centro rafforzate con mattoni cilindrici a due file.
   Basilica. — Era un edificio in cui si agitavano le cause ed i negozi. Credesi che sulle vòlte a portici e a vari ordini di esso trovisi l'attualo convento di S. Agostino, come tutto quello spazio che si estende dalle grotte di S. Pantaleo fino al convento S. Agostino è ricco di antichità. Là trovaronsi il famoso torso (frammento di una statua colossale, che trovasi oggi al museo Biscari) ; le 32 colonne che ornano la piazza Mazzini, quelle che vedonsi sulla facciata della chiesa del convento, e una quantità di massi di pietra calcarea, di cui una parte è stata adoperata a fare il pavimento del vestibolo del museo Biscari e parte servì a pavimentare il cosidetto cimitero del Duomo. La quantità e l'importanza delle antichità trovate in questo spazio, hanno fatto supporre che ivi fossero pure il Tesoro pubblico, la Zecca, i Granai e l'Arsenale, poiché, secondo Vitruvio, tutti questi edifìzi erano situati fra il Teatro ed il Foro.
   Altre antichità si sono rinvenute facendo degli scavi in varii siti della città. Scavando le fondamenta della casa Manganare, accanto al convento di S. Chiara, si scoprirono, nel 1863, i pavimenti a mosaico di due camere; sotto uno di essi se ne trovò un altro più bello, formalo di pietre bianche e nere ; più in fondo ancora erano gli avanzi di un terzo pavimento dipinto, che nascondeva alla sua volta il coperchio di lava di un pozzo antico, fornito interiormente di tubi di terra cotta di 75 centimelri di diametro. Si conserva nel Museo dei Benedettini una parte dei due pavimenti superiori. Demolendo, nel 1869, una vecchia casa dirimpetto al Comando militare (piazza Castello Ursino) si trovò un pozzo antico, ed un pavimento a mosaico che si conserva nell'ex-convento dei Benedettini. Scavando all'angolo sud-ovest dell'ex-convento di San Francesco, si rinvennero anche costruzioni appartenenti probabilmente a una fontana pubblica, ma furono nuovamente ricoperte di terra.
   33 — I>a Patria, voi. V.