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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Catana
   251)
   Circolo Artistico (via Manzoni, casa Ratldusa). — È costituito da numerosi soci e vi si danno continuamente dei trattenimenti musicali, ai quali concorrono tutte le famiglie dei soci.
   Oltre i succitati, a Catania hanvi pure i Circoli dell'Unione, dei Cacciatori, due Gabinetti sociali di lettura, ecc.
   ISTITUTI IT ISTRUZIONE
   In fatto d'istruzione Catania Ita tenuto i! primato su tutte le città dell'isola, ed a giusta ragione le fu dato il nome di Atene Sicilia. Nessun altro popolo dell'antichità vanta leggi sulla pubblica istruzione simili a quelle dettate dal catanese Caronda. Nei tempi presenti Catania ha molti Istituti d'istruzione, il primo dei quali è
   L'Università (piazza omonima). — Del palazzo dell'Università abbiam detto a pag. 251 ; dell'Università stessa, delle due Biblioteche, dei loro tesori ed accessori trattiamo ora qui più per disteso.
   Fu fondata da Alfonso il Magnanimo, nel 1414. Dapprima fu regolata su quella di Bologna, ma in seguito subi molte modificazioni. E un bell'edifizio a tre piani. Il primo comprende le sale per le adunanze diurne degli ascritti ad un Gabinetto di lettura con biblioteca annessa : è il Gabinetto Gioeni, dipendente ancora da una Accademia destinata alla cultura delle Scienze naturali. Vi sono sale destinate ai Gabinetti, Scuole e Laboratorii di tisiologia, materia medica, chimica farmaceutica, geologia, mineralogia, chimica, fìsica terrestre e vulcanologia.
   Al secondo piano, a cui si ascende per una sontuosa scala di marmo, vi sono le sale della Biblioteca dell'Università e della Ventimigliuna, i'una e l'altra ben fornite di opere antiche e preziose. La Biblioteca dell'Università fu aperta per opera dell'abate Vito Amico nel 1755. Fu composta dapprima della preziosa libreria dello storico Caruso, alla quale si aggiunsero poscia i libri dell'abate Amico e quelli delle librerie dei soppressi Gesuiti iti vai di iNoto. L'Università vi ha d'allora in poi destinata una somma annuale, che le viene assegnata dal Governo.
   Il locale della Biblioteca si compone attualmente dì un vasto salone e tre stanze occupate intieramente da scansìe piene zeppe di libri. Il salone, che è pur destinato a luogo di studio, è lungo m. 23.12, largo in. 9.55. Da questo salone si comunica a ponente alle Ire stanze addette alla medesima Biblioteca, ed a levante colle altre sale che contengono la Biblioteca \ entimigliana. Il salone e le tre stanze della Biblioteca contengono, senza calcolare una grandissima quantità di opuscoli e memorie diverse, 33,050 volumi. Vi sono molte stampe del secolo XV, V Orto secco, autografo di Francesco Cu pani, celebre botanico del secolo XVIf, ed un Codice in pergamena con caratteri seniigotiei, dal tìtolo: Consuetuclines Civitatis Catauiae. Si ammirano: una rarissima edizione di Orazio, un Quintiliano del 1171, un Aulo Gellio del 1473, un Seneca del 1475, un Plinio del 1480, un Veròarium Apulci Tla-tonier con figure in legno stampato dal messinese De Signauume prima del 14b0, un Columella del 1494, i Capitoli del Regno del 1497, e le due edizioni della Guerra di Troia fatte anche in Messina nel 1498 e 1499.
   La Yenlimìgliaua contiene 4S26 volumi. Ebbe origine e nome da monsignor Salvatore Ventimiglia, prima vescovo di Catania poi arcivescovo di Nicomedia, il quale la dono a questa Università con atto stipulato in Palermo il 16 settembre 1783. Personaggi benemeriti l'hanno accresciuta di tempo in tempo di opere pregevoli. Il canonico Francesco Strano le fece dono di 462 volumi, che contengono opere di vario argomento, e particolarmente classici latini ed italiani. E il cavaliere Agatino Sammartiuo l'arriccili di 301 volumi di scelti autori di matematica, di fisica, di architettura, di astronomia e di tecnologia. Fra i Codici manoscritti ne possiede sei in pergamena, ornati di nitide e belle miniature. Ha pure altri Codici in