2-50
Parte Quinta — Italia Insulare
però l'impegno dei Gatanesi per avere un porto. Il primo porlo fu cominciato nel 1G01, sotto gli auspici dì D. Francesco Sismondo, allora patrizio; l'avvenimento ò ricordato in una lapido posta nel terrapieno grande di Sant'Agata, e oggi conservata nel Museo dei Benedettini.
Avendo il mare rovinato ogni cosa nel 1G34 si fecero immensi sacrifizi per ricominciare l'opera, ma presto fu pure distrutta da una tremenda tempesta. Nel 1782 si cominciarono i lavori del porto attuale, ma due anni dopo, durante una furiosa tempesta, il nutre portò via lutto. Allora l'architetto Giuseppe Zahara di Malta, nominalo ingegnere dei lavori del porto, presentò un nuovo progetto, per il quale dove-vansi stabilire degli scogli artificiali calati in fondo al mare, formati con grandi cassoni di pietre legale insieme con cemento e spranghe dì ferro. Questo progetto fu approvato ed eseguito, ma il compimento non si ebbe clic nel 1842. L'opera di Giuseppe Zahara, del molo attuale, ha resistito fino al presente alle più furiose tempeste. Ma da assai tempo le condizioni commerciali di Catania, preso un vasto incremento, fecero sentire l'assoluta insufficienza di questo porto, tanto che fino dal 1872 si è dato mano ad un grandioso e nuovo lavoro, in modo da assicurare al paese un porto di prima classe. L'esecuzione dell'opera venne affidata alla Società dei lavori pubblici di Torino.
Il bacino d'ancoraggio del nuovo porto è circondato da banchine con un tirante d'acqua di 7 metri di profondità con 2 pennelli — sbarcatoio a levante ed a ponente della lunghezza ciascuno di GO metri e tutte queste banchine difese dalla parte di levante da un grosso muragbonc di metri 7.50 d'altezza, il quale ò pure difeso dalla parte esterna da una gettata di massi di lava rivestiti con dei blocchi artificiali da 10 a 18 me. ciascuno. L'antemurale che prosegue avanti al bacino d'ancoraggio per circa 1000 metri di lunghezza, da servire ai bastimenti come ormeggio di rilascio, ha una profondità di circa 15 metri. Nella testala dell'antemurale vi è un fanale rosso per indicare l'entrala del porto restando sempre l'antico faro di scoila a luce bianca. Il muragliene esistente sarà prolungato a raggiungere tutta la lunghezza dell'antemurale fino al fanale rosso : con una banchina su tutta la lunghezza basala sotto un tirante d'acqua di metri 2.50. Esistono altresì due grandi rifornitori in ferro con l'acqua perenne della Reitana, ed ogni rifornitore ha la capacità di 50 metri cubi ciascuno.
Faro (via Gazometro). — 11 Faro di Catania è di 5° ordine; è posto a 37° 29' di latitudine nord e 12° 42' 3 di longitudine orientale dal meridiano di Parigi ; la sua luce presenta la variazione seguente: ogni tre minuti una luce costante si spegne rapidamente due volte, e brilla in seguito con gran fulgore. L'elevazione della lente è di metri 29.30, e per conseguenza il faro è visibile di notte a una distanza di 20 chilometri,
La Dogana. — è rispondente alle nuove esigenze del commercio catanese. La sua lunghezza ò di metri 100 con una larghezza di 50. Ila due prospetti simmetrici, l'uno al sud e l'altro al nord, con un corpo avanzato di quattro metri da reggere un piano destinato agli uffici. L'interno dell'edifizio è illuminato da due cortili. Sul prospetto al sud si stende una banchina della larghezza di 10 metri, da servire come sbarcatoio. Vi sono opportuni locali per magazzini e per corpi di guardia. Dirimpetto alla Dogana vi è l'edifizio destinato al servizio dei dazi di consumo.
Quartiere Militare (tra il prolungamento del viale Regina Margherita e la via Sant'Elia). — È in via di costruzione (1892) e sarà rispondente ai bisogni del paese.
Nuovo Camposanto (con facciata sulla strada provinciale da Catania a Siracusa). — Fu disegnato a giardino dall'ingegnere Ficliera. I suoi muri di cinta chiudono una superficie di 22 eltari in collina, in cima alla quale seppellisconsi in un'ampia spianata gli adulti e in altra minore i fanciulli.