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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2-50
   Parte Quinta — Italia Insulare
   MANDAMENTI E COMUNI DEL CIRCONDARIO DI CATANIA
   appartenenti al distretto militare di catania
   Mandamenti 1°, 2° e 3° di CATANIA (comprendono il Comune di Catania ed i Comuni di Misterbianco e Motta Sant'Anastasia, Questi ultimi fanno parte del 3° mandamento)
   Catania (1) (96,017 abitanti presenti nel centro e 100,108 residenti nel Comune al 31 dicembre 1880. Secondo i registri dell'anagrafe municipale, 109,687 abitanti al 31 dicembre 1890). — Dalla costa orientale che chiude l'ampia Piana di Catania sporgono nel mare .Tonio il capo dei Mollai e il capo Santa Croce, i quali racchiudono un golfo di qualche ampiezza, detto golfo di Catania.
   Quasi nel mezzo della riviera di codesto golfo e nel centro del litorale orientale della Sicilia sorge Catania, coi suoi sobborghi Santa Maria di Gesù, Cibali ed Ognina, alle falde sud-est dell'Etna nel tratto più libero e sgombro di qualsivoglia altro nell'isola. E di forma irregolare, rassomigliante a un dipresso ad un'accetta, di cui la lunga strada Etnea che prolungasi a nord rappresenta il manico, e la massa della città, a ovest, la lama,
   ASPETTO GENERALE DI CATANIA
   La città odierna occupa una superficie di 3500 ettari con un contorno di 8000 metri. L'antica copriva a un dipresso tutta la parte più alta della presente e il pendìo che di là scende alla marina, per guisa che se dal Teatro Greco, come centro, si descrive un circolo che passi per l'anfiteatro (ora piazza Stesicoro) si ha sensibilmente la estensione e la situazione dell'antica Catania.
   Solo in codesto recinto trovansi infittii gli oggetti che risalgono manifestamente alle epoche greca e romana e immediatamente fuori di esse si rinvennero molte tombe situate, com'è noto, per solito presso le mura delle città antiche. In seguito, e principalmente dopo la grande eruzione dell'Etna del 1669 e il tremuoto del 1693 si manifestò fra gli abitanti una certa tendenza a dimorare nella bella pianura che stendesi a est dell'odierna strada Stesicoro-Etnea.
   Chi entra per la prima volta in Catania alla sera, quando già i lampioni a gas illuminano la crociera formata dall'ampia Strada Stesicoro-Etnea (lunga 2800 m.) che intersecasi in linea retta col corso Vittorio Emanuele (2300 ni.), trova che la città è una delle più Delle del llegno d'Italia. Imperocché tutte quasi le facciate delle case, discoste l'urta dall'altra ben 18 metri, sono costruite in quello splendido stile che dominò nell'erezione della città nuova dopo il tremuoto del 1693.
   Catania non ha che pochi edifizi di grande effetto architettonico. La pianta della città è divenuta, nella sua ricostruzione, alquanto regolare; punto di partenza è il Duomo ed alla duplice intersezione delle linee che muovono da esso verso l'Etna umformaronsi, per quanto era possìbile, le altre tutte ad angoli retti. La grande ampiezza delle strade (con larghi marciapiedi) impedirà in qualche probabile tremuoto avvenire il cozzo e la distruzione vicendevole delle case.
   Il suolo su cui posa Catania è una tavola cronologica delle eruzioni etnee; tre correnti preistoriche e sei storielle di lava formano il sottosuolo della città e del territorio. Anche tutta quasi la città è un prodotto dell'Etna ,* il lastrico, i marciapiedi, le chiese, i palazzi, le case, persino gli ornali decorativi sono di lava.
   (1) Vedi l'ottima Guida di Catania, 4 edizione, Catania, Libreria Giannotto.