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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2-50
   Parte Quinta — Italia Insulare
   di Piazza Armerina ; accoglie numerosi torrenti presso Aidone, scorrendo da ponente a levante, ed ingrossandosi a destra dei torrenti Murapane, del fiume dei Monaci, col fiume di Caltagirone, e del Mazzarella; indi della Gornavecchìa ; ed a sinistra del fiume Secco, e di molti rigagnoli; quindi va a sboccare nel Simeto a poca distanza dalle foci di questo in mare, dopo un corso di 80 chilometri (1).
   Costa. — Il limite orientale della provincia di Catania è formato dal mare Jonio e lungo il suo litorale schiudonsi i quattro porti di Catania/ di Acireale, di Giardini e di Biposto, il grande caricatore di vino. Sono notevoli i Faraglioni, o Scogli dei Ciclopi, di roccia basaltica dalle forme strane in numero di sette ; sul maggiore di essi, lo Scoglio di Polifemo, crgesi a 70 metri uno dei segnali trigonometrici della R. Marina. A nord di Acireale sporge in mare la punta della Secca. La costa calanese, formata di lava a varii strati, è bella, ed ameno e ricco di pesci il mare che la bagna.
   Clima — Nella provincia di Catania regnano tutti i climi dalle spiaggie incantevoli, lussureggianti di una vegetazione sub-tropicale alle vette nevose dell'Etna e le condizioni climatiche svolgonsi nel modo più favorevole all'agricoltura.
   Nella pianura vicina al mare predomina il caldo asciutto ed intenso, raffrescato, nei mesi estivi, dai venti marini ; nella regione media l'atmosfera è temperata e fredda sulle alture montane. Catania è per clima e temperatura una delle città più privilegiate ed una stazione invernale assai frequentata da chi soffre negli organi respiratorii.
   La temperatura media (osservatorio a 31 metri dal livello del mare) è di 20.40» c. nell'ottobre, di 13.40 nel novembre, di 12.10 nel dicembre, di 10.80 nel gennaio, di 11.60 nel febbraio, di 13 nel marzo, di 13.60 nell'aprile, di 19.60 nel maggio; nell'inverno di 11.50, nella primavera di 16.10, nell'autunno di 20.10 e 26.30° c. nell'estate.
   Le oscillazioni giornaliere sono le più basse nel verno (7,3; in primavera, autunno e state 9,1 -9,3) ; esse dipendono particolarmente dall'Etna il quale da una parte forma uno schermo poderoso contro i freddi venti di nord e nord-ovest e dall'altra adduce un riscaldamento straordinario per irradiazione delle lave, scorie e ceneri ; ie subitanee variazioni atmosferiche che succedono particolarmente il mattino e la sera nei mesi di marzo e di aprile. Anche la relativa umidità è soggetta, nel verno, ad assai minori variazioni che nella state e la media annuale è del 70 per cento.
   Il vento dominante nella stagione asciutta dall'aprile sino al settembre è il sud-est, e nel verno, durante la stagione piovosa, dal novembre al maizo, l'ovest e il sud-ovest. Il vento d'est spirando dal mare Jonio, è sempre umido e reca con la pioggia la fertilità.
   Durante gli ultimi sette anni il numero dei giorni piovosi fu in media di 39 all'anno. La pioggia cade improvvisamente e copiosamente e la sua quantità ragguagliasi in media a 1638 mm., vale a dire assai più di quella che cade a Palermo. Il numero dei giorni sereni ascende a 230 all'anno e a 96 quello dei coperti. Gennaio, marzo e novembre hanno sempre giorni piovosi, tutti gli altri mesi possono passare intieramente senza pioggie e dalla metà dell'aprila alla fine di settembre per solito non ne cade mai. In certi punti della Piana di Catania regnano, durante l'estate, febbri malariche.
   (1) Nei secoli andati il Gornalunga si scaricava direttamente al mare.