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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Provincia di Catania
   m i
   Il limite superiore di codesta regione arriva sino a 2200 ni. dal livello del mare ed è in pari tempo la zona dei coni o monti laterali dell'Etna di cui abbiam dato l'elenco. È famoso il castagno detto de' cento cavalli, i cui avanzi tuttora sussistono nel territorio di Maseali, nelle vicinanze della borgata di S. Alilo, il quale misurava oltre a 30 metri di diametro; così parimente l'altro detto della Nave non molto discosto il cui diametro misura 7 metri
   Per la regione di transito da quella coltivata alla boschiva è caratteristica la Ginestra che presentasi particolarmente sui campi di cenere e sui pendii dei coni laterali qua! pioniere della coltivazione, mentre nella regione boschiva essa non forma che bassi arbusti, all'altezza di 800-900 metri, ossia è quasi arborescente e verso la fine di maggio si riveste tutta di vivi fiori gialli e intorno ad essa formasi un solido strato di humus che rende possibile più in alto la coltivazione della vite.
   Sino a 2200 metri salgono la betulla, il faggio, la rovere e il pino etneo, questo ultimo in piccoli gruppi e sparso frequentemente fra gli alberi a foglie.
   La selva era anticamente assai più estesa e Dionisio, tiranno di Siracusa, inviò, per costruir la sua squadra navale, metà dei legnaiuoli sui pendii dell'Etna coperti dì magnifici abeti e di pini. Di presente il dominio forestale è spesso interrotto da campi di segala, da correnti di lava e da sterili arbusti
   I boschi più belli sono quelli sopra Ped ara e Nicolosi (castagni equercie), il castagneto di Ciancia, sopra Biancavilla, il querceto di Collubasso e Germaniera, il faggeto sopra Pronte e d querceto, verso Randazzo, di Rag albo e Cernia.
   Già sin dai 1900 metri d'altezza gli alberi, i faggi segnatamente, rimpiccioliscono. Nel lato sud dell'Etna non \i è più selva propriamente detta; nel Bosco di Paterno prosperano quercie, roveri, betulle, sorbi; presso il[aletto belle quercie. pini, pioppi; nel Bosco di Bronte, numerosi pini giganteschi; nel Bosco di Catania, quercie, pini, faggi, sugheri; nel Carpi-netto, fra Maseali e Piraino, poderosi castagni e nei pendii settentrionali, frotte di nocciuoli.
   In molti luoghi aperti crescono, fra i castagni, i pomi e i peri principalmente a Zaff'erana e Pedara; sotto gli alberi della regione boschiva crescono dovunque le felci e fra esse i funghi, spesso giganteschi, dell'Etna.
   La neve non si squaglia nella bassa zona selvosa che verso la fine dell'aprile e nell'alta ancora più tardi; la durata della vegetazione è qui limitata a cinque e, più in alto, a tre mesi.
   La flora della regione boschiva annovera 477 specie e la fauna comprende cinghiali, caprioli, gatti selvatici, volpi, tassi, furetti, donnole, martore, lepri, conigli selvatici, spinosi, falchi, peiniei e altri uccelli.
   3. La regione deserta o scoperta è sparsa nel verno di neve. Nel lato settentrionale il limite della neve è a circa 2800 metri e, nel lato meridionale, non rimane neve durante la state. A 2000 metri dal mare scompariscono gli arbusti e presentasi la regione desolata delle nere e nude lave. Una flora alpina propriamente detta non vegeta sull'Etna sì soltanto salgono ancora qua e là le piante della regione montana protette dalle intemperie.
   Dopo la vaga viola heterophilla, l'unico fiore turchino della regione alpina dell'Etna, dopo l'atanasia, il cardammo, ecc. s'incontra il dragante (Aslragalus siculus) o spino santo e più in alto il cardo giallo, la sobertsia, l'acetosa. A circa 200 metri