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Parte Quinta — Italia Insulare
MANDAMENTI E COMUNI DEL CIRCONDARIO DI TERRANOVA DI SICILIA
appartenenti al distretto militare di caltanissetta
Mandamento dì TERRANOVA DI SICILIA (comprende il solo Comune di Terra-uova di Sicilia).
Terranova di Sicilia (16,440 abitanti presenti nel centro e 17,328 residenti nel Comune al 31 dicembre 1881) — È situata sul dorso di una collina, e nel centro del golfo la cui corda è di circa chilometri 80. Mentre a sud ha una grandissima estensione di mare, dal quale dista in linea retta circa metri 400, a nord sta la fertilissima pianura che è una delle maggiori dell'isola, coronata da un semicerchio di colline alla distanza media di chilometri 10.
Ha piazze spaziose in piano ; rette, piane e larghe vie interne. Tre di queste parallele, ed altre minori la tagliano nel maggior diametro. Le tre maggiori e le traverse che le mettono in comunicazione sono lastricate con lava dell'Etna, e tutte le altre da ciottolato di calcare duro e compatto. Dal lato sud la strada nazionale conduce ad una lunga fila di magazzini siti presso la riva del mare, dove il commercio marittimo ammassa le derrate da esportare raccolte nell'agro terranovese ed in quelli di Bufera, Riesi, Mazzarino, Niscenh, Discari e Vittoria.
A chilometri 6 dalla città è una grandiosa presa in grossi macigni fatta costruire nel secolo XVII da Casa Montcleone. Per essa gran parte della pianura ha il benefìzio dell'irrigazione con le acque del fiume Cela.
Il territorio è traversato da strade sistemate che conducono, dalla parte est, a Vittoria-Biscari; dalla parte nord a Galtagiroue-Niscemi, Caltanissetta-Mazzarino, Mazzarino-Butera ; e dalla parte ovest a Licata.
La stazione ferroviaria giace a 100 metri a nord sotto la città, e fa parte della iinea Siracusa-Licata. Il tronco Terranova-Licata è in piena attività. A chilometri 2 a ovest si vedono gli avanzi di un antichissimo porto nel quale si ormeggiano legni mercantili di piccola portata, essendo stato esso da moltissimo tempo invaso dalla sabbia.
A metri 360 a est dalle mura della città è ancora una colonna dorico-greca (fig. 60), il cui primo rocchio posa sul basamento, ed altri 4 olire il capitello, distesi sulla sabbia. Sotto questa sono le fondamenta in conci di pietra conchih'are, come la colonna, indicanti l'esistenza di un tempio greco del V secolo av. Cristo, Le altre colonne e tutto il materiale di esse furono dagli antichi impiegati barbaramente in costruzioni religiose. Tale tempio dovette essere contemporaneo a quelli di Girgenti, così testimoniando il disegno e la grandiosità della colonna che è alta metri 7.4-7 col diametro di metri 1.81 dell'imoscapo, e di metri 1.29 di quello in cima (1).
In nessun luogo della Sicilia fu rinvenuta tanta copia di vasi fittili di sì nobile e squisito magistero, e tante monete greco-sicule come in Terranova. Se ne hanno alquanto collezioni particolari, le quali stanno a far prova della magnificenza, della civiltà e della ricchezza della grandiosa città. Nel 1863 un inglese estrasse dalla necropoli buon numero di questi vasi da lui esportati. Fu allora che la Commissione
(1) Il gran tempio, per un oracolo di Apollo costruito dai Gelani vicino la città, aveva una statua colossale in bronzo di quel dio, la quale fu dai Cartaginesi rapita e trasportata a Tiro (Brunet Dtì Presle, Eecherches sur Ics établìssements des Grecs en Sitile, Paris 1845; Diod., lib. xvi).