Piazza Armerina
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11 bilancio del Comune di Piazza Armerina per l'anno 1889 si riassumeva nelle seguenti cifre :
Attivo Passivo
Entrate ordinarie. ......L. 211,255 Spese obbligatorie ordinarie . . . L. 101,i-90
Id. straordinarie.....» 33,582 Id. straordinarie . . » 02,110
Partite di giro e contabilità speciali » 113,710 Partite di giro e contabilità speciali > 113,710
Spese facoltative.......» 20,937
Totale L. 358,547 Totale L. 35S.547
Cenni storici. — È città molto antica e vantasi di essere stala fondata dai Gelesi e indi accresciuta da una colonia di Greci di Platea, i quali si rifugiarono in Sicilia quando la loro patria fu distrutta dai 'l'ebani; codesti emigranti, per pietoso ricordo delle patrie sventure, avrebbero dato al loro asilo il nome di Platea, e poi Platia o Plutia, da PIulos (ricchezza), e la città a buon diritto aveva il titolo di opulentissima. Nel secolo XI, a' tempi dei Normanni, certo è che vi si stabilì una colonia di Longobardi seguaci del conte Ruggero, e i Normanni la convertirono in seguito in importante piazza d'armi. Alcuni ravvisano di ciò un indizio nel fatto che il dialetto degli abitanti di Piazza differenziasi alquanto dal puro siciliano ed ò strettamente lombardo.
Guglielmo il Malo nel 1161 la fece distruggere dalle fondamenta per aver preso parte alla ribellione di Bonello e di Tancredi conte di Lecce, e nel 1169 ne ordinava la ricostruzione, ritenendo la Demaniale a due chilometri più lontana dal luogo che in prima occupava. Guglielmo II la compiva ed abbelliva, talché dell'antica Piazza più non rimangono vestigia.
La nuova città divenne celebre qual sede, nel 1296, dei Comizi generali della Corte di sindacatura, e per la riunione del servizio militare. Molto patì nelle guerre del Vespro e precisamente nell'assedio del 1299. In Piazza il Parlamento discusse la qnistione della sottomissione della Sicilia a Carlo II d'Angiò, e fu risoluto dì mantenere l'indipendenza dell'isola. La città ebbe perciò molto a soffrire nella guerra Angioina; a ciò voglìonsi aggiungere i disastri in cui la tra\olse in seguilo la guerra dei Chiaramontani.
Vicino a Piazza vi sono notevoli avanzi di antichità, come in Eli ano, Nonnina, Monte Marzio o Grotta di San Felice. Notevoli sono i pavimenti a mosaico con tessclle di marmo colorato e di vetro, come pure sono degni di nota i pavimenti in marmo, le vaste muraglie, i bagni ed altro esistenti nella contrada Casale ed esplorati nel 1884. La contrada è bagnata dal Gela alle falde del Nacone e credesi essersi quivi eretta o la Nacone o la Gela mediterranea.
Uomini illustri. — Ebbero i natali in Piazza Armerina, fra gli altri, Fra Bartolomeo, francescano, che perorò a Carlo d'Angiò il mal governo e l'indipendenza dell'isola; Corrado Lancia, congiunto a Federico imperatore, valente generale e condottiero, che fece subire varie sconfìtte ai Francesi; Fra Michele, sommo storiografo e continuatore di Niccolò Speciale; Francesco Nigro, naturalista, morto osservando una eruzione etnica; Francesco Cagno, dottissimo medico, autore dei Teorema; Scipione Vibiba, cardinale, governatore di Roma e ambasciatore presso Carlo V imperatore spedito dal pontefice Paolo IV; Scipione Trigona, giureconsulto, dettò lezioni di diritto in Parigi e Valenza e commentò l'opera di Pietro Filippo Carnero; il barone Marco Trigona, celebrato per filantropia; Francesco Guc-lli, sommo poeta e medico; Vespasiano Trigona, dotto teologo e gesuita; il vivente Remigio Vonella, cultore delle lettere, che con le sue opere in dialetto e col Dizionario piazzese provò essere il gergo pretto lombardo e piemontese ; Prospero Giambertone. che scrisse una storia della sua patria ; Gianpaolo Ghiarandi, altro