Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Sicilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (210/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (210/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   _22
   Parte Quinta — Italia Insulare
   maggiore delle quali ammirasi uno stupendo dipinto rappresentante VAdorazione dei Magi, e in quella dei Minori Riformati è notevole il quadro della Visitazione della scuola del Novelli, il Monrealese. Monte di pietà ed altre Opere pie con un annuo reddito complessivo di lire 3894. Cereali, buoni vini, olio rinomato, frutta, pascoli, bestiami e traffico attivo dì tutti questi prodotti. Sul pendìo del suddetto monte Caltavuturo trovatisi cave di un bel diaspro giallo con macchie verdi oscure e verde con macchie gialle.
   Cenni storici. — Sulla cresta del Caltavuturo son le rovine di una vecchia fortezza il cui nome rivela l'origine saracenica di cotesto borgo. Chiamansi infatti Kalat-Abi-Thur, ossia Fortezza    Coli, elett. Cefalù — Dioe. Cefalù — P5 T.
   Sclafani (968 ab.). — Tn vetta ad un monte di salita malagevole, a 9 chilometri da Montemaggiore Belsito, e con pittoresca fortezza. Nella chiesa Santa Maria Maggiore si ammira un antichissimo e stupendo sarcofago di pietra calcare, rappresentante, in bassorilievo, un baccanale, rarissimo monumento dell'arte greca. Un'iscrizione del coperchio rammenta essersi trasportato il sarcofago sull'altura occupata dal capoluogo per cura dei conti Sclafani che lo scopersero. Vi si osservano varie figure di uomini e di donne, satiri, are, un cane, un fauno e due maschere; tra le figure alcune indossano un piccolo manto panneggiato nel braccio o svolazzante ed una sola donnesca è vestita di tunica e suona un flauto. Vino, olio, gelsi, mandorle, molte frutta, boschi, ampie praterie, molto bestiame, selvaggiume. Rinomatissima acqua termo-minerale, a gradi 33 circa, per bevanda e bagno, ottima per qualunque affezione erpetica o scabbiosa, anche inveterata.
   11 19 marzo del 1851 una frana staccatasi dal monte, dalle cui radici scaturisce l'acqua minerale, seppelliva completamente lo stabilimento balneario che il conte di Sclafani, ne' cui poderi trovasi la sorgente, aveva cominciato a costruire nel 1846. La sorgente minerale rimase però intatta e il conte ordinò la costruzione d'un nuovo stabilimento balneario.
   Cenni storici. — Sclafani. sorta probabilmente nei primi anni della dimora dei Greci in Sicilia sotto il nome di Ambica, fu di baluardo all'antica Imera, e propu-gnacìdum Ilimerae la chiama la storia. Arricchitasi di monumenti e di abitanti in seguito alla distruzione di quella città, progredì grandemente, sicché all'invasione araba oppose grande resistenza. Il suo territorio ristretto allargossi mano mano coi territorii dei vicini casali distrutti, Kassar, Ragaliali, Cuscasino, Va eco, ecc.
   Sclafani non rinchiudevasi nell'angusta cfrchia in cui oggi è contenuta, ma est.en-devasi nel piano sottostante. L'attuale abitazione rappresenterebbe la cittadella fondata da Matteo Sclafani, e se ne vedono gli avanzi nelle mura che circondano tutto all'intorno l'odierno Comune, e conservasi di quell'epoca la porta principale che metteva in comunicazione il castello coll'abitato sottostante, sopra cui si vedono scolpile le gru tradizionali di casa Sclafani. All'ombra della cittadella cercarono salvezza gli abitanti della pianura quando si ritirarono davnnti al nemico, e ben presto rimasero fuori le chiese soltanto, tra cui fu notevole la chiesa di San Pietro che formava un priorato, di cui parlano i diplomi sin dal 1090.
   Coli, elott. Cefalù — Dioc. Cefalù — P2 a Caltavuturo, T. ivi.