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Parte Quinta — Italia Insulare
Vogliono i primi che il suo nome sia d'origine punica e che la fondasse Amilcare nel 400 av. C. ; mancano però i documenti storici in appoggio così dell'una come dell'altra asserzione.
Le lunghe guerre fra gli Angioini e gli Aragonesi per il possesso dell'isola recarono non pochi danni a Caccamo e al suo territorio. Passò quindi in feudo, col titolo di ducato, alla famiglia Amato, ed apparteneva ultimamente al conte di Santo Stefano della famiglia De Spuches.
Uomini illustri. — Nacque in Caccamo, fra gli altri, Antonio Faso, abate di Sant'Anastasio, teologo e storiografo del secolo XVI.
Coli, elett. Caccamo — Dioc. Palermo — P2 T.
Scìara (2094 ab.). — In amena situazione, a 5 chilometri da Caccamo, con piazza e vie alquanto anguste e non molto regolari. Suolo fertilissimo, in cui prosperano mirabilmente viti, gelsi, olivi e altri alberi fruttiferi. Cereali, legumi; ampii e pingui pascoli con bestiame numeroso ; selvaggiume.
Cenni storici. — Appartenne in feudo alla famiglia Notarbartolo con titolo principesco.
Coli, elett, Caccamo — Dioc. Palermo — P2 T. e Str. l'err. Caltanissetta-Palermo.
Mandamento di CASTRONOVG DI SICILIA (comprende un solo Comune, popol. 4G44 ab.). — Territorio fertilissimo, coltivato principalmente a cereali e a viti; vi hanno anche alcune cave di 1111 buon marmo rassomigliante al giallo antico e col quale furono costruite molte colonne del palazzo di Caserta.
Oastronovo di Sicilia (4644 ali.). — Sta sulla pendice di un alto monte, a 51 chilometri da Termini Imerese. Credesi d'origine antichissima e in vetta al suddetto monte veggonsi le sparse rovine di un castello baronale edificato dal conte Ruggero. Possiede un ospedale con un reddito di 1418 lire e 18 altri istituti pii con un reddito complessivo di 1G70 lire.
Cenni storici. — Il suddetto Ruggero che vi eresse il castello diede la città a Ruggero di Bernavilla ; sotto gli Svevi e sotto Martino d'Aragona, del pari che quando dominavano i Chiaromonte, soffrì varie vicende e in un parlamento tenuto a Siracusa nel 1398 fu dichiarata città demaniale, benché ne venisse poi infeudato Matteo Moncada ; ma dopo che, tornata al demanio, fu comperata da Gerolamo Jopulo, gli abitanti si riscattarono in capo a due anni, rimborsandogli il prezzo pagato.
Coli, elett. Frizzi — Dioc. Palermo — P2 T. e Str. ferr. Porto Empedocle-Palermo.
Mandamento di CIMINNA (comprende 3 Comuni, popol. 15,425 ab.). — Territorio assai ferace in cereali, vino, olio, mandorle, fichi, di cui si fa commercio lucroso di esportazione. In alcuni punti trovatisi cristalli di calce solfata e zolfo purissimo.
Ciminna (6446 al).). — Siede questo grosso borgo in sito ameno, alle falde di un alto colle che sorge alla destra del fiume di Termini, a 24 chilometri da Termini Imerese. Scuole elementari e Ospedale, con vari legati pei poveri e spese di culto, con un'entrata complessiva di lire 12,271.
Cenni storici. — Vuole il D'Amico che Ciminna riconosca la sua esistenza da Matteo Palizzi ; checché ne sia, egli ne fu certamente possessore, giacché dalla famiglia di lui passò sotto il dominio di parecchie altre cospicue famiglie siciliane.
Uomini illustri. — Diede uomini preclari nelle scienze e nelle arti, fra cui il musicista Amato del secolo XVII e un altro Amato che, nel secolo XVIII, s'illustrò come fisico, matematico ed architetto e lasciò 1111 lodato Trattato della prospettiva.
Coli, elett, Caccamo — Dioc. Palermo — P2 T.