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Parte Quinta — Italia Insulare
avanzi di antiche tombe. Sul colle di Santa Lucia a sud-est furono scoperti pavimenti in mosaico di ville e bagni romani. Nel piano di San Giovanni, con superba veduta sopra la città, vestigia di un anfiteatro e poco oltre residui di una Curia romana, che alcuni vogliono una basilica.
Anche dell'acquedotto, che conduceva nella città VAqua Cornelia,, veggonsi ancora a sud-est gli avanzi poderosi e superbi ; l'acqua, proveniente dalle sorgenti di Brucato, vedesi sempre per una porzione del suo corso; e, poco lungi, a ovest, son le sorgenti d'acqua fredda del Blindo di Termini.
Negli scavi praticati nel 1866 nei suddetti ruderi si rinvennero, fra le altre cose, urne di piombo con ossa cremate; lacrimatoi di vetri ed altri oggetti di terracotta sono stati sempre trovati nel Piano di Sant'Antonino e sue adiacenze. Questo Piano costituisce la necropoli romana di Termini Imerese.
A est, nella città bassa e in prossimità del mare, è un grandioso e frequentato stabilimento di bagni termali, già celebri nell'antichità sotto il nome di Thermae Hhnerenses (donde il nome di Termini), lodati da Pindaro, che li chiama Calda fonte delle Ninfe. Queste acque sono chiare, trasparenti, di un sapore leggermente salino alcalino e di una temperatura di gradi 43.35. Sono giovevoli contro le affezioni artritiche, reumatiche e contro lo ostruzioni e ipertrofie del sistema glandolare. Sonvi anche stufo scavate nella roccia por coloro che vogliono servirsi di queste acque sotto forma di vapore (1).
La Gasa comunale, eretta dal 1600 al 1612, contiene buone pitture ad olio ed affreschi di soggetto allegorico e storico del pittore terininerese Vincenzo La Barbera. La biblioteca Liciniana, fondata dal sacerdote Giuseppe Cipri ed accresciuta da altri doni e lasciti, contiene più di 16,000 volumi.
L'istruzione pubblica, oltre le varie scuole elementari, conta una scuola tecnica, il ginnasio IJgdulena, ecc.; e la beneficenza, una Congregazione di carità, gli Orfanotrofi di Santa Lucia e di San Pietro, l'Ospedale civico, quello delle Povere Donne, l'Opera elentosiniera Barone B. Ingrazziato. il Gherotrofio. il Monte di pietà, ecc.
L'industria ha in Termini fabbriche d'acque gassose, di buratti, di carri, di casse por agrumi e paste, di candele di cera, di liquirizia, di paste alimentari, di olio d'oliva, di semola, ecc. Fornaci da calce, gesso, laterizi; costruttori navali, tipografi, molini a vapore, concerie, fabbriche di sedie, ecc. Banche, consolati ; commercio e navigazione molto attivi.
11 bilancio preventivo del Comune di Termini Imerese era, nel 1889, il seguente:
Attivo Passivo
Entrale ordinarie.......L. 344,799
Id. straordinarie.....» 16,221
Differenza attiva dei residui ...» 18,613
Contabilità speciali......» 114,701
Totale L. 494,334
Spese obbligatorie ordinarie . . . L. 229,827
Id. straordinarie . » 76,700
Contabilità speciali......» 114,701
Spese facoltative.......» 73,106
Totale L. 494,334
Cenni storici. — L'antichità e l'importanza di Termini Imerese richiedono un sunto un po' ampio della sua storia.
Narra Tucidide (vi, 62, vii, 58) che Imera {%spsf era la sola città greca lungo la costa settentrionale della Sicilia, il che vuoisi però intender solo rispetto alle città indipendenti, essendo Mylae (Milazzo) anch'essa sulla costa settentrionale e certamente d'origine greca — una dipendenza di Zancle o Messina.
Tutte le autorità concordano noll'affermare che Imera era una colonia di Zancle, ma Tucidide ci dice che agli emigranti da Zancle, ch'erano d'origine Galcidica,
(1) Vedi il pregevole lavoro del prof. Battaglia sui Bagni termali.