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Parte Quinta — Italia Insulare
Mandamento di USTICA (comprende 1 Comune, popol, 1793 ab.). — Quest'isola, situata fra il 38° 91' di latitudine boreale e il 30° 51' di longitudine orientale, è quasi ripartita in mezzo da tre monti, contenenti varie cisterne incavate nel sasso e ricoperte di tufo, più vari sepolcri incavati nei macigno. Buona parte di questo territorio è coperta di boschi in cui predominano gli oleastri. Il suolo è, in generale, molto fertile.
Ustica (1793 ab.). — L'antica Osteode, con una superfìcie di 8.65 chiloin. quadrati, a 150 chilometri circa da Trapani e a circa 70 da Palermo, da cui vi si va ogni settimana per vapore in 4 ore. E tutta composta di sostanze vulcaniche ma è fertile e ben coltivata. Le montagne principali sono la Faìconiera a est (153 m.), la Quadriga di Mezzo a ovest. Vi si veggono tracci e di tre vulcani estinti.
Il capoluogo del Comune, che da solo costituisce il mandamento, è il villaggio di Santa Maria, situato presso il mare. Pel servizio di navigazione è provvisto di una cala, in cui si riscontrano ancora gli avanzi d'antico molo. Gli abitanti e i loro costumi sono in sommo grado interessanti e primitivi. Molti di essi son precettati e relegati e ancor sul principio del 1891 fecero un tentativo di ribellione che fu represso.
Notevole la camera sepolcrale appiè del monte Falconara, incavata nel sasso, con sette gradini d'accesso. Alcune scale scendenti fino al mare nello stesso monte. Altri sepolcri scavati nel sasso, qua e là nelle montagne.
Cereali, ulivi, viti, legname e cotone, pingu' pascoli e bestiame. Caccia abbondante nel marzo e nell'aprile. Intorno all'isola gran pesca di corallo nei banchi di Diana, di Giunone e di Apollo ; roccia del Guardiano e scoglio Medico.
Cenni storici. — Diodoro ci apprende che Osteode ('OcTecóS^ nome greco d'Ustica significante Isola delle ossa) derivò il nome dalla circostanza che i Cartaginesi libe-raronsi in un'occasione da un corpo di 6000 mercenarii turbolenti sbarcandoli su quest'isola sterile e disabitata ove li lasciarono perir di fame (Diod., v, 11). In seguito vi furono stabilite colonie romane che la chiamarono Ustica.
Nei secoli di mezzo appartenne ai Saraceni ed ai Piomani. L'essere questi luoghi tanto esposti alle escursioni barbaresche, impedì che la popolazione prosperasse, ed anzi l'isola ne rimase più volte quasi completamente deserta. Ancora nel 1762 i barbareschi sbarcarono in quest'isola e condussero poscia in ischiavitù tutti gli abitanti Cominciò per Ustica un periodo di prosperità quando Francesco 1, continuato nell'opera dai successori, ne fece una piazza di guerra, innalzandovi una fortezza e formandovi un deposito. La popolazione sali fino a 5000 abitanti. Nel nuovo ordinamento politico, l'isola, privata di tutto ciò, decadde ognor più. Nel 1861 contava ancora 2231 abitanti.
Colt, elett. Cefalo — Dioc. Palermo — P2 T.