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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Quinta — Italia Insulare
   Cenni storici. — Credesi sorta questa ciltà col succedersi dei fabbricati attorno al celebre convento de' Benedettini, come avvenne per tanti altri Comuni italiani. Questo monastero è molto antico e venne ampliato e abbellito dai Normanni, tra il 1170 e il 1176. Fu nel 1182 che l'abbazia di Monreale venne innalzata ad arcivescovato.
   Lungo la strada che conduce da Monreale a Palermo ebbero luogo le più sanguinose stragi dei Francesi, memorabili nella storia col notne di Vespri Siciliani. La condotta dei governatori in Sicilia aveva in alto grado esasperato gli animi, concussioni, rapine, scherni, oltraggi al pudore delle donne avevano perfino provocate le lamentanze del re Carlo. Tutto era preparato per una sollevazione nell'isola ed espellerne i Francesi. Essa scoppiò il 30 marzo 1282 all'uscire, dopo il vespro, d'una delle feste pasquali dalla chiesa suburbana di Santo Spirito di Palermo (ora cimitero). Un soldato francese, certo Druet, afferrò una bella e nobile sposa, frugandola licenziosamente sotto il pretesto che tenesse armi nascoste. Mentre ella cadeva svenuta nelle braccia del fidanzato, uno de' presentì, gridando: Muoiano i Francesi! trafisse il Druet. Questo fu il segnale di quell'esterminio che si estese a quasi tutta Sicilia, e che fu ricordato dall'Alighieri in quella terzina del canto Vili del Paradiso:
   Se inala signoria, che sempre accora Li popoli suggetti, non avesse Mosso Palermo a gridar : Mora, mora !
   Uomini illustri. — Monreale diede i natali a varii personaggi insigni nelle lettere, nelle scienze e nelle arti. Voglionsi qui ricordare fra gli altri Pietro Novelli, pittore, incisore e architetto, sopranominato il Monrealese, di cui già citammo tanti capolavori sparsi in Palermo ed altrove; Antonio Viniziano, egregio poeta vernacolo che fiorì nel secolo decimosesto; Francesco Baronio, gesuita, che fu segretario del Senato di Palermo e pubblicò varie opere e poesie italiane e latine nel secolo XVII; Vincenzo Torre, medico ed astronomo, che s'illustrò con pubblicazioni varie nel medesimo secolo; Giuseppe Catania, autore di diverse opere poetiche; Vincenzo Miceli, sommo filosofo, fondatore di una scuola detta monrealese o dell'assoluto in Sicilia; Benedetto d'Arguisto, detto il Platone della Sicilia, arcivescovo; Giuseppe Vaglira, distinto latinista.
   Coli, elett. Monreale — Dioc. Monreale — P2 T.
   Parco (4606 ab.). — Comune importante a 11 chilometri da Monreale e da Palermo, in suolo ubertoso e situazione ridente, fu così chiamato dal parco o luogo di caccia riserbato e favorito di Guglielmo II. Nel 1307 Federico II di Aragona vi fondò un'abbazia Cistercense, la cui chiesa, Santa Maria d'Altafonte, contiene un buon rilievo della Vergine col Bambino. Vi si veggono gli avanzi di costruzioni moresche. Poco lungi, sotto un cotonifìcio, giace un monumento arabo di forma quadrata, sormontato da una cupola con quattro porte d'ingresso ad arco semi-acuto. Ogni sorta di frutta e stabilimenti enologici ed industriali.
   Mercè la costanza del sindaco cav. Domenico Vernaci sorgerà sulla grande piazza un adatto edifizio per le scuole e sede del Municipio.
   Coli, elett, Monreale — Dioc. Monreale — P3 T.
   Mandamento di PARTINICO (comprende 5 Comuni, popol. 37,976 ab.). — Territorio in ampia ed amena vallata, circondata da monti calcarei, che si elevano isolatamente, a guisa di piramidi. Il suolo è molto fertile per vari prodotti, ed è coltivato principalmente a viti e ad ulivi.
   Partinico (21,452 ab.) — Bella e popolosa città in valle verso la spiaggia del golfo di Castellammare lungo la strada che da Palermo conduce ad Alcamo per