l'aite Quinta — Italia Insulare
Fig. 52. — Monreale : Chiostro dei Benedettini.
veggonsì ancora alcune delle scarse selve naturali della Sicilia le quali vanno debitrici della loro preservazione all'esser proprietà regia con caccia riservata. Terreno assai produttivo e ben coltivato: aria saluberrima. Opere pie. Grano, vino, sommacco e olio di cui si fa attiva esportazione.
Cenni storici. — Appartenne in feudo ai Filangieri dei conti di San Marco.
Coli, elett. Caceamo — Dioc. Monreale — P2 ivi, T. a Mezzojuso e Str. ferr. Palermo-Corleone.
Mandamento di MISILMERI (comprende 3 Comuni, popol. 17,023 ab.). — Vasto territorio, fertilissimo in granaglie, vino, olio, con cave di belle pietre, principalmente di diaspro rosso. Vi si raccoglie il miglior vino comune che si beve in Palermo.
Misilmeri (10,748 ab.). — Grossa terra a 44 chilometri da Palermo, signoreggiata da un castello pittoresco di pietra giallognola, edificato nel secolo XIV da Manfredo Chiaramente, di cui veggonsi tuttora torri merlate, quadrilatere, trabocchetti, una scala a chiocciola ed un ampio cortile. Da questo castello godesi di una stupenda veduta sino alle vie di Bagheria e dell'interno della Sicilia sino ad Ogliastro. Sorgente minerale, forse salina, che scaturisce alle falde del monte Giordano ed adoperasi come purgante e contro le malattie cutanee. Vi si ammirava in addietro un bellissimo orto botanico detto il Cattolico. Fabbriche d'olio, di paste alimentari, di sapone, ecc.