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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandainenti e Comuni dol Circondario di Palermo
   147
   Albino, pittore, scultore ed architetto, morto nel 1G11; Pietro dell'Aquila, grande pittore ed incisore, morto nel 1692.
   Nel secolo XVIII si resero illustri : Domenico Scavo, erudito, poliglotto e nuinisma-tico, morto nel 1773; lo storico Giovanni Amato; G. B. Caruso, sommo storico ed archeologo, morto nel 1724; Salvatore Di Blasi, diplomatico ed archeologo di grido, morto nel 1814; G. Evangelista Di Blasi, storico di chiara fama, nato a Parigi, ove fondò un'Accademia, morto storiografo regio nel 1811; Lancillotto Castelli, principe di Tòrrémuzza, grande numismatico, morti nel 1794; Rosario Gregorio, giurista, storico e diplomatico abilissimo, nato nel 1753, morto nel 1809; Salvatore Marzo, esimio antiquario ; lo storico Auria; l'erudito marchese di Villabianca; il naturalista Eutichió Barone; Nicolò Cento, filosofo e matematico preclaro; l'economista Vincenzo Serzio; la poetessa Pellegra Buongiovanni ; Francesco Ceri, filosofo e poeta, morto nel 1798; Tommaso Natale, filosofo e criminalista, morto nel 1819; Paolo Filippone, valente teologo; monsignor Rivaldi, erudito; Giovanni Meli, dolcissimo cigno in dialetto siciliano, morto nel 1815; Perciò, artista valente; Vito d'Anna, pittore, morto nel 1795; G. Martorana, morto nel 1799. Ebbero grido nella scultura Giacomo Serpotta, Ignazio Marabitti, morto nel 1797 e nell'architettura Giacomo Amato e Vincenzo Marvuglia.
   Nel secolo nostro vennero in fama Domenico Scinà, fisico e letterato insigne, morto nel 1837; Stefano Dichiara, esimio economista, morto nel 1837; Luigi Garofalo, letterato e linguista, morto anch'esso nel 1837; lo storico Buscamo; il matematico A. Gasano; Giuseppe Tranchina, chirurgo e valentissimo imbalsamatore, morto nel 1837; Antonio Greco, gran medico; Ignazio Scimonelli, poeta vernacolo; Pietro Lanza, principe di Scordia, storico, morto in esilio nel 1856; Giuseppina Turrisi-Colonna e Lauretta Li Greci, poetesse; Vincenzo Tineo, botanico; il padre Gioacchino Ventura, filosofo ed oratore, morto nel 1861. Meritano eziandio menzione gli artisti Velasquez, morto nel 1827; Riolo. morto nel 1S37; Villareale e Patania, morti nel 1854; Domenico Lo Faso, duca di Serradifalco; i due poeti e giornalisti viventi fratelli Gerolamo e Matteo Ardizzone, ecc.
   Fra i molti patrioti e uomini politici palermitani vogliam ne basti citare il grande Ruggero Settimo, morto nel 1863, e il vìvente Antonio Starrabba marchese di RudM, già ministro e rieletto ila S. M. presidente dei ministri in luogo di Francesco Grispi, nel febbraio del 1891 ; Vincenzo Errante, senatore e poeta, morto nel maggio 1891, ecc.
   Coli, elett. Palermo (I-IV) — Dioc. Palermo — P1 T. e Str. ferr. Palermu-Caltanissetta
   Catania-Messina.
   Villabate (3156 ab.). — Ad 8 chilometri da Palermo, sulla strada ferrata che va da Palermo a Corleone, in territorio poco esteso ma che dà molti prodotti per la non ordinaria feracità del suolo. Gli abitanti parte attendono alla coltivazione degli agrumi e delle frutta e parte al cabotaggio. Granaglie, agrumi e frutta in gran copia, bestiame. L'aria vi è purissima.
   Coli, elett Termini Imerese — Dioc. Monreale — P2 ivi, T. a Misilmeri e Str. ferr. Palermo-Corleone.
   Mandamento di BAGHERIA (comprende 4 Comuni, popol. 25,346 ab.). —11 territorio si stende lungo la spiaggia e vi prosperano mirabilmente, con gli agrumeti, gli alberi da frutta. Predomina la coltivazione della vite. Clima dolcissimo.
   Bagheria (11.077 ab.). — Partendo dalla stazione centrale fuori porta Sant'Antonino in Palermo si arriva in mezz'ora a Bagheria distante 13 chilometri, lasciando a sinistra il ponte dell'Ammiraglio, San Giovanni dei Leprosi e quindi il golfo ame-nissimo, e a destra monte Griffone e Falcone, la stazione Ficarazzelli (8 chilometri), cinta di agrumeti, vigneti e frutteti, e passata quella di Ficarazzì si arriva alla città