I 4() Parte Quinta — Italia Insulare
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Fig. 48. — Veduta a volo d'uccello de,
divennero dipendenti da Cartagine; sebbene sia probabile che il cambiamento avvenisse quando la Fenicia stessa divenne soggetta alla monarchia persiana. Cerio è però che Cartagine esercitava già questa specie di supremazia sulle colonie siciliane quando c'imbattiamo per la prima volta nell'istoria col nome di Panormo. Ciò non avviene che nel 430 av. G. quando vi sbarcò il grande esercito cartaginese sotto Amilcare, il quale vi pose il suo quartier generale prima di avanzarsi contro Iinera (Dioi)., xi, 20).
D'allora in poi Panormo rappresentò una parte importante nelle guerre dei Cartaginesi in Sicilia e par divenisse grado grado la capitale riconosciuta del loro dominio nell'isola (Poun., ì, 38). Per tal modo essa ò mentovata nella guerra del 405 av. G. come una delle loro principali stazioni navali (Dion., xm, 88, 4); e di bel nuovo nel 397 av. G., essa fu una delle poche città che rimasero fedeli ai Cartaginesi al tempo dell'assedio di Motya (In., xiv, 48, 4).
Nel 383 av. G. ò ricordata di bel nuovo da Diodoro quale quartier generale dei Cartaginesi nell'isola e certo è che la non fu mai presa nò da Dionisio nè dal più potente Agatocle. Ma nel 27G av. C., Pirro, dopo sottomesse tutte le altre città siciliane occupate dai Cartaginesi, trattone Lililieo e Panormo, assalì e s'impadronì anche di quest'ultima (lo., xxn, 170, p. 498).
Essa però tornò tosto in mano ai Cartaginesi che l'occupavano allo scoppio della prima Guerra Punica (2G1- av. C.). Essa era a quel tempo la città più importante dei loro domimi in Sicilia e quartier generale per solito dei loro eserciti e delle