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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Quinta — Italia Insulare
   Fig. 3G. — Palermo: Tonte dell'Ammiraglio
   sul luogo ove aveva piantata la sua tenda durante l'assedio delia città nel 1071. Da quel latn il proconsole romano Q. Gecilio Metello riportò, nel 2-50 av. C., una splendida vittoria sull'esercito cartaginese, munito di elefanti. Quantunque modificata in parte, questa basilica a tre navate conserva ancora avanzi dell'antica struttura: la cupola originaria in pietra su quattro archi acuti come in San Giovanni degli Eremiti, le piccole finestre a sesto acuto, ecc. Le tre absidi hanno finestre tonde.
   Castello di Mare Dolce. — Da via Brancacci e lungo Brancaccio, villaggio animato, con ricca parrocchiale moderna, giungesi in via Conte Federico e in 5 minuti al Castello di Mare dolce clic serba ancora esternamente i suoi archi acuti normanni, otto finestre consìmili nella facciata principale, due portoni, ecc.
   Era un castello importante con un gran parco ed un Iago artificiale edificato probabilmente nel 997-1019, secondo l'Amari, dalPEmir Kelbita Gia^far (donde il nome di Favara) e, secondo il Falcando, da re Ruggero verso il 1120; rimase castello e residenza regia sino al principio del secolo XIV.
   Narra Tudela (1172) che gondole dorate portavano il re normanno e le sue dame a diporto sul lago e clic il palazzo aveva le pareti fregiate d'oro e d'argento con pavimenti in mosaico. Il lago era largo 100 passi davanti il castello ed era alimentato dalla fonte Fanarali. Adesso è un giardino e diede al castello il nome moderno di Mare dolce, dacché oggi ancora un'accolta d'acqua appiè del monte Griffone alimenta il canale.
   Piccola Cuba. — Procedendo per corso Calatafimi trovasi il Giardino di accli-mazione e, più oltre, in un aranceto del cav. Napoli, la cosidetta Piccola Cuba, Cubola, ossia Padiglione normanno, il quale si trovava nel parco della Cuba. Il padiglione ha quattro facciate con archi acuti ed una cupola graziosa (fig. 37).
   Tutta la pianura racchiusa fra le alture del Pellegrino, del Gallo e dei Billiemi, addimandasi i Colli ed è sparsa di ville opulenti, ad esempio, villa Sofia del signor G. Whitaker, con fiori superbi, segnatamente orchidee; la villa Niscemi, colla galleria