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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Palermo
   1-115
   vaghissimi e leggerissimi. Nello scaffale a sinistra : in alto, vasi con iscrizioni falsificati (lai celebre abate Velia. Scaffale a dritta: coppe di metallo con ornali ed iscrizioni, profumeria di avorio; strumenti astronomici, fra cui un astrolabio del :ì1,l dell'Egira (901-55). Sotto, vasi di creta rossa. Sopra, due piatti a smalto, della fabbrica comunemente detta ispano-araba. In questa sala è stato ili recente situato uno de' due meravigliosi vasi arabi smaltali, alti più di un metro, i quali si trovavano a Mazzara. Agli angoli, vasi ordinari'! d'argilla, trovati nelle vòlte della Martorana, dove furono impiegati per ricolrnamento. Nella stanza seguente, carte geografiche cinesi, dipinto cinese rappresentante il missionario Girolamo Gravina da Caltanissetta morto il Slitti a Chamfo.
   Nel corridoio di mezzogiorno, ricordi storici siciliani, ritratti, stampe, bandiere, armi. Hitratto dell'Ammiraglio D. Ottavio d'Aragona, della celebre avvelenatrice detta la recchiu dell'Accio, di Ferdinando III, dell'ammiraglio Gravina, dell'aliate Velia, ecc. Memorie della rivoluzione del e del ISfiO (Slampe, proclami, armi, cannone di legno del 1SG0).
   In fondo a questo corridoio, la saia dei bronzi: Ariele siracusano, Ercole pompeiano, vasi, utensili. uri elmo con iscrizione osca, ecc.
   Sala dei rati dipinti. Vasi greci dipinti di Girgenti, di Gela, Selinunte e dell'Italia meridionale.
   Nel corridoio di ponente, vasi della collezione Casuceini, rinvenuti a Chiusi, ma non perciò tulli etruschi. Vi sono vasi arcaici, greci, etruschi Betti di bucchero, urne circolari; imitazioni etrusc.be di vasi greci, ecc.
   Nel corridoio di tramontana, bronzi, vetri bianchi e a vani colori; armi dell'età della pietra e vasi preistorici provenienti dalle grotte di Cliia-rastelìa e di Caccamo; antichità egiziane fra cui una testa di mummia; urne e bronzi etruschi, ecc.
   Nel gabinetto di numimiatica e oreficeria, trittico bizantino, coppa e cassetta a smalto, oreficerie antiche di 'l'induri, Solunlo, Siracusa, ecc.; monete siciliane, collezione stupenda, distribuita per città e per popoli; monete antiche siciliane (Catana, Ai/riffento, Leontini. Eryx, Snjesta, Pa-normo, Siracusa) monete battute dalla dominazione bizantina fino al 1S3G (Maurizio Tiberio col nome SEGILIA, Giustiniano II Riiiolnieta; Manfredi d'oro, onze d'argento, monetazione del 1S:1G non posta in circolazione, ecc.). Finalmente bilancio, pesi, misure, conii e punzoni della zecca di Palermo, medaglioni commemorativi, ecc.
   Nella sala seguente, armi, vestimenta, 01 dicerie, e lavori siciliani di corallo.
   Secondo piano. Nel corridoio di tramontana, le pareli sono ricoperte di disegni e di incisioni. Collezione di stampe di incisori siciliani (Aloysio, Di Bartolo, Miglili). All'estremità, il Gabinetto Gallo, comprendente quadri di siciliani e di stranieri; fra cui di Pietro Novelli, dello Zoppo di Ganci, ecc.
   Nei corridoi di ponente e di mezzogiorno numerosa collezione di quadri di scuola siciliana dei secoli XIV, XV e XVI, non cosi importante come quelle che si trovano nelle sale.
   All'estremità del corridoio di mezzogiorno, la sala de! Romano, detta altra volta di Aiiicniolo. Contiene, fra l'altre cose, il suo capolavoro, la Discesa dalla Croce ; più un San Tommaso d'Aquino, di scuola messinese.
   Da questa sala si passa in quella di Pietro Vovelli, il Monrealese, contenente l'auto-rilralto, la Comunione di Santa Maria Egiziaca, S. Pietro in Yincitlis, l'Annunziazione, S. Casimiro, ecc.
   Infine il Gabinetto Malrayiut, dove sono i più bei quadri del museo: il suddetto preziosissimo trittico della scuola di Van Dyek, una Giuditta di Raffaello (?), una Vergine col Bambino del Garofalo, la famiglia di Rubens.
   Orto Botanico (accanto a villa Giulia). — Accessibili anch'esso da via Lincoln, piantato nel 1785. È cospicuo per le piante esotiche all'aperto: palme dattilifere con fusti rigogliosi, palme sugo, con fiori e frutti, canne da zucchero e bambù, dracene, yucca, corifa e cocco australe, cerci, cica, papiro, banani, musacce, mimose, ecc. 1 pendii occidentali sono vestiti di rari coniferi. Nell'aranciera veggonsi superbe orchidee, bougainvillie, ecc. Un grande acquario è coltivato con cura. Nella sala circolare sorgono le statue dei naturalisti più celebri e nelle pareti leggonsi sentenze di Plinio.
   R. Istituto di Marisa Mercantile (Istituto nautico Gioeni-Traria). — È il più antico Istituto nautico mercantile d'Italia, contando quasi un secolo di esistenza. Fondalo da mons. Giuseppe Gioeni nel 1788, in un suo casino all'Acqua Santa, e più tardi, nel 1792, trasferiio in un locale più vasto, clic fu Gasa dei Padri Mercedarii