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Parte Quinta — Italia Insulare
Santa Maria dello Spasimo (piazzetta omonima). — Già convento degli Olivetani edificato nel 150G. Per questa chiesa Raffaello dipinse il celebre quadro dello Sg&simo (Salita al Calvario), il quale, spinto dal mare nel naufragio della nave che lo portava in vicinanza di Genova, giunse, per intromissione del Papa, a Palermo e nel 1GG1 fu trasferito da un viceré spagnuolo a Madrid ove tuttora si trova. Nel 1573 gli Olivetani furono costretti a lasciare il convento e la chiesa fu poi convertita in teatro e successivamente in magazzini, e nel 1854 in una sezione dell'Ospedale civico.
Santa Maria della Volta (porta Macqueda). — Ha un quadro della Madonna di Andrea Brescianino, attribuito a Raffaello.
Sant'Eclalia de' Catalani (via d'Argenteria) —Fondata dai nobili Catalani venuti in Sicilia verso il 1500. Ha la facciata nello stile Rinascimento, deturpata dai balconi Costruiti a comodità dei privati. Su di essa scorgonsi le armi di Spagna e quattro busti di re Aragonesi. Entro la chiesa trovasi la Madonna di Monserrato, di Giuseppe Siena (1583). Dell'Asturino è il Martirio di Sant'Eidalia dipinto nel 1G3G e ritratta nell'istante in cui ì soldati romani la mettono in croce.
Santa Chiara (via Porta Castro). — Edificata, giusta l'iscrizione, nel 1341-44, dal conte Sclafani là dove suo zio, il gran giustiziere Matteo, rendeva giustizia. La chiesa nulla contiene d'antico, ma vi si ammira una Pietà, l'ultimo ed uno dei migliori dipinti di Pietro Novelli
Santa Maria dei Latini o del Cancelliere (sulla strada del Gran Cancelliere, a destra di chi guardi il palazzo Riso). — Fondata nel 1171 dal salernitano Matteo Ajello, gran cancelliere di re Guglielmo 11 e riedificata nel 1590, con dipinti di Zoppo di Ganci e di Antonello da Saliba.
San Niccolò de'Greci (via Bara). — Parrocchiale dei Greci del 1540; e dietro, in via del Seminario, Seminario greco per le colonie Albanesi della Sicilia.
San Giovanni de' Napoletani (piazza Marina). — Chiesa gotica costruita nel 1590 a vece di altra che datava dal 1088 e abbattuta nello stesso anno. Fu ultimata nel 1627, con dipinti di Zoppo di Ganci (1398).
La Magione, già dell'Ordine Teutonico (piazza omonima). — Forma internamente un parallelogramma lungo 33 metri, largo 13, con tre navate e colonne con capitelli corinzii dorali. Antichi sarcofaghi dei fratelli dell'Ordine con figure giacenti. Il convento è ora diviso in proprietà private, e dove abitavano anticamente i Cavalieri Teutonici albergano ora i reali carabinieri.
Santa Teresa (via Torremuzza). — Con splendida facciata in barocco di Fra Giacomo Amato e con sulla porta centrale un già celebre rilievo della Sacra Famiglia di Ottavio Melante da Trapani (secolo XVJll).
La Pietà (via Torremuzza).H9 La facciata di questa chiesa, la più bella del barocchismo in Palermo, fu disegnata, nel 1G58, da Fra Amalo. Nel centro della facciata havvi la statua di San Domenico, lavoro del Vitaliani ; nell'interno, d'architettura corinzia, ricco di dorature e affreschi, ammirasi una Sepoltura di Cristo dull'Ainemolo,
San Giovanni dell'Origliane (piazza omonima). — Edificata verso il 1300, abbellita successivamente nel 1G00 e nel 1782. Notevole il vestibolo ornato di freschi del Novelli e alcuni quadri della chiesa.
Santo Spirito. — Fra i cipressi del camposanto decretato dal viceré Caraccioii nel 1782. si solleva ancora la mole della storica chiesa e dello storico monastero di Santo Spirito. Fu la fabbrica cominciata dall'arcivescovo Gualtiero Offamiglio nel 1173 per l'Ordine Cistcrciense. Nella attigua pianura scoppiò, il 31 marzo 1282, l'insurrezione contro i Francesi ed ebbe principio il sanguinoso Vespro Siciliano, come attesta una lapide nella chiesa. Nel 1782 vi fu piantato il camposanto generale che fu chiuso nel 1837 perchè colmalo in pochi giorni dal colera.