Palermo
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poterono salvarsi ; due miracolosamente, giacché, nascostisi nella sepoltura della chiesa, fatta un'angusta buca sul muro corrispondente nella via Alloro, eludendo la vigilanza della sentinella che stava di custodia alla (lancia, poterono, dopo indicibili patimenti, salvarsi. La buca è stata perfettamente conservata nella sua primitiva forma, e coperta por intero da una lamina dì ferro su cui sta scritto: Buca della salvezza. Chi passa per via Alloro può agevolmente vederla.
Chiesa dell'Olive!,la (piazza omonima), co\V Adorazione del Bambino di Lorenzo di Credi (attribuita comunemente a Raffaello), e le statue di Isaia del Dolisi di Palermo, e di Mosò di D'Amore, anch'esso di Palermo. Ammirevole ò la cappella detta del Crocefisso, ricca di pietre preziose e di varii marmi della Sicilia; essa costò oltre lire 200,(XX). Fu costruita tra il 1598 e il 1790. — Addossato alla chiesa trovasi l'Oratorio dell' Olivetta, gentile monumento della line dello scorso secolo.
San Giuseppe (piazza Quattro Cantoni). — Venne costruita con magnificenza nel 1G12-45 pei Teatini dal teatino Giacomo Besio, genovese. È a tre navate, divisa da duo file di dodici archi ciascuna, poggiante sopra ventisoi colonne di ordino composilo alte più di sette metri, e tutte di un pozzo di pietra calcare grigia; oltre ad altre otto colonne di ordine corintio, similmente di un pezzo, della smisurata altezza di metri 10.3 non compreso le basi e i capitelli e della circonferenza di metri 4 e più, sulle quali poggiano i quattro grandi archi che sostengono la cupola. Queste colonne costarono circa 1600 lire ciascuna.
L'altare maggiore è di pietre dure adorno di bronzi dorati; anche di pietre dure sono i grandi candelabri od ì vasi che posano sul primo gradino dell'altare, e il crocifisso che vi è sopra è di pregiata scultura fatta sopra unico pezzo di avorio. Il pavimento è tutto di marino di recente costruito. Quasi tutte le cappelle sono ili marmo e ricche di pietre dure, di arabeschi, di bassorilievi e di statuo. I freschi della vòlta della navata di mezzo son di Filippo Tancredi- da Messina e quelli dell'abside del Carrega da Trapani. La bella e spaziosa chiesa sotterranea, la Madonna della Provvidenza, era il sepolcreto delle famiglie nobili. In codesta chiesa Giuseppe d'Alessi eccitò, nel 1617, il popolo alla rivolta.
Santa Caterina (piazza Bellini). — Edificata fra il 1566-96 con tutta la pompa immaginabile nello stile barocco siciliano, con ornati bellissimi in parte e superbo pavimento. Oltre la celebre Vergine col Bambino del Van Dyck vi si ammira la Statua di S. Caterina, ultimo lavoro di Antonio Gagini.
Porto Salvo (corso Vitt. Emanuele). — Questa chiesa venne fondata noi 1526 quando le galee siciliane, ritornando vittoriose da Tunisi, ebbero a soffrire tale tempesta, che fu miracolo l'essersi salvato. 11 comandante e i marinai avevano fatto voto, se si salvavano, di fabbricare una chiesa, e sorse anche colla volontà del popolo la chiesa di Porto Salvo. Fu dimezzata nel 15S1 pel taglio di via Toledo, ma con residui ancora dell'architettura del secolo XVI e un'Aununziazione di Gian Paolo Fondoli di Cremona (1586).
San Niccolò Tolentino (via Macqueda). — è a croce latina e di stile dorico; essa è l'avanzo di un'antica Sinagoga esistente nel 1400. convertita in chiesa nel 1492. Racchiude quadri del Novelli e del Zoppo di Ganci ; il migliore è quello rappresentante il titolare della chiosa in atto di preghiera. Ad alcuni passi più oltre, in via Divisi, la Madonna di tutte le grazie del Ponticello, costruzione gotica del 1542.
Sant'Antonio (corso Vitt. Emanuele). — A croce greca con cupola sorretta da quattro colonne interne. Fu costruita verso il 1220 e il suo campanone, fuso nel 1375, convocava il Consiglio comunale e il Parlamento generale. 11 treniuoto distrusse gran parte dell'antica chiesa di cui non rimasero che le tre porte ed alcune finestre in istile gotico. All'aitar maggiore ammirasi un San Carlo di Zoppo di Ganci e nella cappella a destra Sant'Antonio del Novelli.