(30 Parte Quinta — Italia Insulare
conservata — una vera gemma del suo genere. Essa è una basilica latina, comecché il coro sia un quadrato greco sormontato da una cupola.
11 portico, ornato di moderni mosaici, è sorretto da archi acuti di larghezza disugnale poggianti su sette colonne di granito egiziano. L'interno si compone di tre
navate con tre absidi (lunghezza ^ . ' » . ^ ^ 32 metri, larghezza 13). I cinque
archi a ciascun lato sono sostenuti
i naia te e liscie, qaelle, con capitelli
più ricchi mosaici pittorici su fondo d'oro. Il coro a cui si sale per cinque gradini è coperto da una cupola alta 20 metri incrostata anch'essa, in un con le absidi, di mosaici con iscrizioni greche. Anche il pulpito è ornato vagamente di mosaici e basato su colonne lavorate squisitamente. Vicino ad esso è un antichissimo candelabro bizantino di candido marmo e di ricco magistero che vuoisi importato da re Ruggero. Sotto il pulpito e nelle cappelle all'estremità delle due travate laterali son sei colonne di marmo detto fiore di persico delle quali non ve n'ha che due nella stessa Roma.
11 tetto della nave centrale è forse unico in tutta Europa, sì per la singolare struttura, sì perchè di fattura esclusivamente musulmana. Esso è di legno piegato concentricamente a vari seni poggiati gli uni su gli altri, dando luogo nel mezzo a due file di venti rosoni, da cui sporgono da vari punti (==a, ^^ vaghissime pendenze. Ma il pregio
singolare sta nell'immensa varietà Fi£ 20. - Palermo: Mosaici nella Cappella Palatina. e nc]]a vaghczza dei colori e delle
indorature di che è decorato. Nella sacristiu è da osservare l'archivio ricco di diplomi greci, arabi, latini, e nella cripta un Crocefisso ingioiellato che collocavasi sull'altare durante le radunanze dei membri dell'Inquisizione.
Tra i ricchi arredi del tesoro è finalmente una preziosa cassettina di legno adorna di arabeschi, di lettere, di figure, di uccelli a mosaico, intarsiata di avorio e guernita di rame. Essa è dell'epoca normanna sì perchè i mosaici sono simili a quelli della cappella, sì perchè sparsa di aquile, di clic son quasi sempre adorni i monumenti normanni. L'iscrizione araba dice che lo scrigno serviva a racchiudere balsami.