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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
ÌJ1-4
l'arte Quarta — Italia Meridionale
zi aia, la Nascita, la Vita e la Passione di Cristo, ecc. Di questi dipinti, dei quali ciascuno recava una leggenda in versi italiani, più non si veggono che miseri avanzi. Del rimanente l'intiero edilizio è ora in uno stato di completo sfacelo.
Acque minerali. — In Morrò d'Oro, nel Cosidetto Fosso dell'Acqua Santa, sgorga un'acqua sulfurea che versa in 24 ore 2000 litri d'acqua, la quale fu analizzata dal chimico Crocetti e trovata utilissima per bagni contro le malattie erpetiche.
Cenni storici. — Morro d'Oro fu un feudo della famiglia Acquaviva.
Coli, elett. Atri — Dioc. Teramo — P2 locale, T. a Notaresco, Str. ferr. a Mosciano S. Angelo.
Mandamento di TOSSICIA (comprende G Comuni, popol. 14.S94 ab.). — Territorio esteso ed occupato in gran parte da montagne elevate fra cui alcune ramificazioni del Gran Sasso d'Italia e da alte colline, bagnato da torrenti, affluènti del Yoinano e dal Mavone. Cereali, vino, boschi, pascoli e bestiame.
Tossicia (23G8 ab.). — A 407 metri sul mare, presso la sponda sinistra del Mavone affluente del Vomano, a 19 chilometri a sud-ovest da Teramo a cui è congiunta da una recente strada rotabile. Vi scaturiscono varie polle di acqua minerale non per anche analizzata. Commercio attivo con otto fiere annue e mercato ogni domenica.
La Valle Siciliana. — Nel territorio di Tossicia stendevasi la famosa valle, detta dagli antichi Siciliana (nome che conserva tuttora), la quale comprendeva tutti i paesi montuosi situati sulla destra del Vomano. Si crede che ne furono primi abitatori i Siculi (donde il nome), i quali (come leggesi in Plinio) furono espulsi dagli Umbri, questi dagli Etruschi e gli Etruschi dai Galli. Situata nell'antiteatro orientale della catena ape imi ni e a, ove torreggia gigantesco il Gran Sasso d'Italia, codesta valle fu sede di un'antica civiltà, come attestano ruderi di antichi edilizi, avanzi di superbe castella e di fabbriche che, dopo tanti secoli, porgono ancora testimonianza della magnificenza dèi principi che li innalzarono; monasteri cadenti che ricordano l'opera dei monaci Benedettini i quali conservarono, in tempi barbari, le belle arti e il sapere al mondo.
Il dominio della Valle Siciliana che, secondo il parere degli storici più accreditati, comprendeva i Comuni di Tossicia, Isola, Castelli e Castiglione della Valle, era dapprima nelle mani dei conti di l'alearea, dei più antichi e potenti baroni del reame di Napoli e passò poi, nel 1340, negli Orsini pel maritaggio di Maria figliuola di Tommaso, unica erede di Gualtieri di l'alca,rea, con Napoleone Orsini; ma, spogliati gli Orsini da re Ladislao di tutti i loro feudi, la signoria della Valle Siciliana fu conferita a Francesco Ricciardi di Ortona e confermata, nel 1419, dalla regina Giovanna. Dal Ricciardi passò nelle mani del celebre Antonello Petrucci e tornò di bel nuovo agli Orsini, i quali la tennero sino al 1520, finché nel 152G l'imperatore Carlo V ne investì solennemente Don Ferrante Alarcon y Mendoza, prode capitano spagnuolo col titolo di marchese. Fu quello un governo tristissimo che suscitò tumulti e ribellioni spente, al solito, nel sangue dei cittadini di null'altro colpevoli che di aver amato la loro patria.
Uomini illustri. — Scrittori abruzzesi vorrebbero nati nella Valle Siciliana i sommi pontefici Stefano III, Sant'Agatone e Leone II, il cardinale Silvio Antoniani ed Antonio Epicuro, senza confortare con documenti autorevoli la loro asserzione. Uomini insigni trassero origine ad ogni modo od ebbero i natali nella Valle Siciliana, fra gli altri i seguenti: Odorisio dei conti di l'alearea, abate splendidissimo di San Giovanni in Venere e poi cardinale ; Gualtiero, arcivescovo di Palermo e gran cancelliere del regno di Sicilia; ufi altro Odorisio, giustiziere di re Ruggero nel 1148; un terzo Odorisio, anch'esso abate di San Giovanni in Venere e cardinale, morto nel 1204; Bartolomeo Donati, segretario di papa Innocenzo VI; Giovanni di Castelli, monaco cistercense, vissuto nel 1105, scrittore dotto e copioso di teologia; Francesco di Castelli, dottore canonista, arcidiacono nel 1441, della cattedrale di Penne; Giovanni Nizzolini, medico