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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Mandamenti e Comuni del Circondario di Penilo
•iur.
Giulianova (5801 ab.) — Su di un altipiano a GÌ metri sul mare da cui dista un chilometro e a 2G da Teramo, a cui si arriva in un'ora per la ferrovia che risaie la valle del Tordino, passando per le stazioni di Mosciano Sant'Angelo, Notaresco, Bellantc-Ripattoni e Caste 1 lalt o- Ca nzan o. Giulianova è in forma di un quadrilatero, cinta in giro da saldissime mura a scarpa con fosso profondo e da otto torri minutissime. Quasi nel mezzo, sopra ampia piazza dirimpetto al palazzo ducale, il fondatore di Giulianova nel 1470, Giulio Antonio Acquaviva conte di Conversano, come vedremo nei Cenni storici, fece innalzare una magnifica chiesa, monumento insigne dell'arte già splendida negli Abruzzi. Sopra un basamento ottangolare terminato da merli e feritoie, che girano intorno a guisa di fregio, l'architetto, di cui ignorasi il nome, girò la vastissima cupola rivestita di mattoni centinati con singolare ordinamento quando Michelangelo non aveva ancora innalzato la cupola maravigli®, di San Pietro di Roma. Compiuta la chiesa, che costò 40.000 ducati, somma cospicua per quei tempi, vi furono trasportate, con gran pompa e solennità, le reliquie di San Flaviano e nel 1478 l'Acquaviva ottenne da Sisto IV non pochi privilegi ecclesiastici. In questa collegiata di Giulianova venerasi ut reliquiario appartenente in addietro alla distrutta chiesa di San Flaviano di cui diremo più avanti; questo cimelio, contenente le reliquie di San Biagio e ili parecchi altri santi, è composto di lamine sottili di argento, molto finamente lavorate a cesello.
Presso Giulianova sorge un'altra chiesa antichissima denominata Santa Maria a Mare, con una bellissima porta istoriata, restaurata per opera di Angelo Antonio Cosmo de' Bartolomei e riaperta al culto nel 184L L'interno è ora rifatto di sana pianta e subì, coH'andar degli anni, trasformazioni profonde che modificarono non poco la sua forma primitiva elegante, semplice e grandiosa. Meritevole principalmente di attenzione è la facciata esterna con la suddetta porta elegante istoriata, costruita, come tutto l'esterno della chiesa, a mattoni lavorati e centinati, di stile semplice e severo. Alla destra della chiesa ergesi il campanile ammodernato, ma pregevole un tempo soprattutto per la sua campana, bell'opera del secolo XIV, la quale per essersi rotta fu poi fusa in due; una di queste due campane appartiene ora alla chiesa di San Rocco, la quale fa parte del convitto femminile di Giulianova.
A ricordo del passaggio e permanenza fatta, il 15 ottobre 18G0, da Vittorio Emanuele reduce coll'esercito vincitore dopo Castelfidardo ed Ancona, il 31 dicembre 1880 il Comune di Giulianova decretava di erigere in piazza Belvedere un monumento al padre della patria, affidandone l'esecuzione ad uno dei più valenti suoi concittadini, il cav. Raffaele Pagliaccetti. Lo scultore rappresentò il gran Re in piedi in atto di salutare il popolo che lo acclamava, quasi ricordando le prime parole che rivolse alle popolazioni dell'Italia meridionale: < Io non vengo ad imporvi la mia volontà, ma a tare rispettare la vostra. Voi potrete liberamente manifestarla. Qualunque sia la gravità degli eventi, io attendo tranquillo il giudizio dell'Europa civile e quello della storia, perchè ho coscienza di compiere i miei doveri di Re e d'italiano ». La colossale statua, fusa in bronzo, riuscì cP inappuntabile perfezione, e il monumento fu inaugurato il 26 agosto 1894 alla presenza del rappresentante di Re Umberto e dei ministri dell'Interno e della Pubblica Istruzione.
Oltre parecchie società ed alcune banche fioriscono in Giulianova non poche industrie e fabbriche di acque gassose, di liquirizia, di liquori, di piastrelle in cemento, di prodotti chimici, fornaci da calce e da laterizi, ecc. Società di floricoltura, librerie, tipografie. Lungo la vicina spiaggia adriatica approdano molti piccoli bastimenti che fanno il commercio di cabotaggio e la marina di Giulianova possiede perciò magazzini e cantieri così per la costruzione come pel raddobbo dei bastimenti.
Cenni storici. — T)opo Interamnia (l'odierna Teramo) la città più illustre e potente dell'agro Pretuziano di cui tramandarono* memorie copiose gli antichi scrittori, fu, non v'ha dubbio, come osserva il Biadi, Castrimi Novum, importantissima colonia romana