Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello
Pagina (274/386) Pagina
Pagina (274/386)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
C1U
l'arte Quarta — Italia Meridionale
cominciato. In una lapide sotto una delle otto finestre ad archi acuti leggesi scolpito l'anno 1520. 11 pianterreno è formato da un portico ampio ed elegante con sette archi a tutto sesto e sorretto da grossi pilastri. L'intiero edifizio ha una lunghezza di 104 antichi palmi napoletani ed è rivestito esternamente di travertino e di pietre di tufo ben riquadrate. I)ue ampie scale mettevano al primo piano : la prima introduceva in un salone vastissimo, destinato anticamente ai Parlamenti generali di cui formavano parte tutti i capi di famiglia per decidere delle sorti della patria e vi si legge ancora Salus pubUea suprema consultatio. A mezzo del salone era l'abitazione del capitano; e l'altra scala, che aveva a destra il ricchissimo Monte di pietà, conduceva alla residenza dei signori governanti. Il luogo ove radunavansi i Consiglieri nel salone andava ornato di nicchie e di sedili bene scolpiti ed intagliati e di una bigoncia par gli oratori. Al fianco del palazzo erigesi una torre maestosa con una campana per chiamare il popolo a raccolta e i maggiorenti a consiglio. Nel 171)7 i Francesi, espulso il governatore, convertirono in caserma il palazzo, il quale è ora la sede municipale.
Meritano ancora menzione in Campii l'arco di un loggiato chiuso eseguito elegantemente con bellissimi fregi 111 terracotta; le sculture della porta della chiesa di San Francesco, dove il prof. De Nino fece notare una grandiosa croce con pitture del secolo XV; la porta orientale di Castelnnovo, decorata con gli stemmi dei D'Angiò, porta costruita verso la metà del secolo XIV in un con le attigue fortificazioni ora quasi distrutte. Anche di molto pregio fu ritenuto dal prof. De Nino un dipinto sopra legno nella chiesa campestre (li Sant'Anna, nella frazione di Piancarano.
L'industria principale di Campii consiste nella fabbricazione di vasi 111 terracotta assai ricercati; solivi anche molti molini, fabbriche di paste alimentari e concerie.
Cenni storici, — Campii ebbe origine nei primordii del medioevo ed assai probabilmente alla discesa dei Longobardi in Italia, come testimoniano non pochi documenti trascritti dal Brunetti e riferiti dagli storici locali. Fu prima un feudo e nel 12GG appartenne a Camillo di Favy figliuolo di Guglielmo; divenne quindi demaniale finché nel 1538 l'imperatore Carlo V la diede in dote a Margherita d'Austria, sua figliuola naturale che sposò in seconde nozze Ottavio Farnese. Nel 1557 fu presa e saccheggiata con grande eccidio, e con un danno di oltre 200.000 ducati, dai Francesi sotto il comando del duca di Guisa. Estinta, con la morte di Antonio Farnese, la linea maschile di quest'illustre famiglia storica, tutto il patrimonio Farnesiano nell'Abruzzo, e Campii con esso, passò in potere di Carlo III di Borbone figliuolo di Elisabetta. E di tal modo Campii tornò nella soggezione immediata dei re di Napoli.
Uomini illustri. — Nacquero in Campii, fra gli altri: Ludovico Lazzarelli, illustre poeta; Matteo di Campii, segretario sotto il regno di Giovanna II; Francesco di Campii, inviato per servizio del Re in Albania presso il celebre Scarnierbeg ; Fra Giovanni da Campii, rinomato per la sua umiltà ; Giacomo da Turdis, vescovo di Atri e Penne e poi di Spoleto ; Pasquale Riccio, che ebbe alte cariche sotto gli Angioini e fu oratore al concilio di Costanza; Andrea Fumi, valente in diritto canonico ; Gregorio Jaunetti, aggregato, pel suo ingegno e la sua dottrina, alla nobiltà romana; Francesco Brunetti, solerte raccoglitore delle memorie abruzzesi, autore dell'opera: Sacra et profana Apriitii monumenta, da cui attinsero tutti gli scrittori di cose abruzzesi; Gaspare Spitillì, gesuita, noto per le sue traduzioni dallo spagnuolo e dal catalano; G. B. Bono-cori, pittore, allievo del celebre Mola; Camilla Porzia, letterata versata nelle lingue principalmente nella greca, latina ed ebraica e finalmente Nicola Palma, autore della già citata Storia di Teramo.
Coli, elett, Giulianova — Dioc. Teramo — P5 e T. locali, Str. ferr. a Teramo.
Sellante (2GG7 ab.). — A 354 metri sul mare e a 10 chilometri ad est da Campii, sopra un colle ameno le cui falde sono bagnate dal Saliiiello. Nella chiesa parrocchiale