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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   C1U
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   Vi si veggono ancora non pochi ruderi di antiche e gagliarde nutra. La parrocchiale di Santa Maria la Nova è assai antica, ma della costruzione primitiva non sopravvanza che la facciata. Prima del 1824 componevasi di tre navate: la principale e due secondarie; ma in quell'anno caddero le volte, tutto andò sossopra e sol nel 1829 si die mano ai restauri; se non che si diede vandalicamente di bianco alle figure colossali che ornavano le pareti e si finì di distruggere la terza navata in un coll'elegante cappella del Corpo di Cristo, ornata di svelte colonnine in legno dorato a zecchini e di fregi finissimi. Ora la chiesa consta (li una grande navata principale e di una laterale a tutto sesto, sorretta da pilastri. L'altare maggiore è in legno intagliato e dorato e a sinistra una porticella conduce al campanile cadente per vetustà e contenente una grande campana del peso di 17 quintali circa. Fra gli oggetti d'arte antica sono notevoli gli avanzi di una colonna vagamente intagliata, una croce d'argento in sagrestia del 1518 ed alcuni bei dipinti del 500, fra cui cospicuo un trittico con Gesù e molti Santi e Sante su fondo d'oro. Nel coro ergesi il monumento marmoreo innalzato da Andrea Matteo 111 Acquaviva a Giovanni Battista figliuol suo morto in fresca età mentre il duca dimorava a Cellino. È una semplice arca marmorea sulla quale giace disteso il duellino nella sua armadura fra due angeli piangenti — lavoro condotto con eleganza e perfezione di stile. Importanti per l'istoria dell'arte sono le scolture della porta, con un gruppo bene ideato di colonne ricchissime di fregi e con suvvi, a destra e a sinistra, due statue marmoree e in mezzo una terza più grande di San Benedetto.
   Acque minerali. — Nel Comune di Cellino e poco lungi dalla sponda destra del Vomano, corre un rìvolo di acqua minerale solforosa, fresca, che pigliasi con profitto per bevanda e per bagno nelle malattie psoriche, nella dispepsia, nelle affezioni emor-roidarie, nella renella e vuoisi giovi anche nella gotta. Si adopera inoltre anche nella cura degli animali infetti dalla scabbia.
   Cenni storici. — L'origine di Cellino si smarrisce nella notte dei tempi e la sua storia diede argomento agli archeologi di dotte ma infruttuose discussioni. Certo è che soltanto sotto i Romani formava parte dcWAgro Atriano e fu spesso il teatro di guerre sanguinose, come testimoniano gli avanzi d'armi antiche, le monete consolari e ì ruderi di ogni specie tratti tuttodì in luce.
   Durante il medioevo appartenne agli abati benedettini di San Giovanni in Venere; ina nel secolo XIV il castello fu venduto da re Lodovico ad Antonio di Acquaviva della cui stirpe rimase per lungo tempo in possesso finche Andrea Matteo III Acquaviva precitato fu spogliato de' suoi possessi per aver preso parte alla celebre congiura dei Baroni contro re Ferdinando di Aragona (vagamente narrata da Camillo Porzio) e Cellino passò in potere, con Atri, di Fabrizio Colonna il quale fu però costretto ad espugnarla. Ma il fatto più notevole nell'istoria di Cellino è l'eroico assedio clic ebbe a sostenere, nel 14G2, contro l'esercito formidabile e sotto il comando del rinomato Matteo da Capua, il quale, occupato che l'ebbe, lasciò che i cittadini atterrassero con gran furia la grande e ìnunitissìma cittadella.
   Uomini illustri. — Diede i natali all'illustre maestro Giacomo, chirurgo e famigliare del re di Ungheria.
   Coli, elett. Atri — Dioc. Penne — P2 e T. locali, Str. ferr. a Mutignano,
   Montefino (1G79 ab.). — A 350 metri d'altezza sul mare e a 10 chilometri da Atri, sulla sponda sinistra del Fino, sopra un alto colle con ampio orizzonte e iu territorio ferace di olio, vino e granaglie.
   Coli, elett. Atri — Dioc. Penne — P2 ad Atri, T. a Castiglione Messer Raimondo,
   Str. fcrr. a Mutignano.
   Mutignano (1755 ab.). — A 321 metri sul mare, sopra un colle elevato e in aria salubre, poco distante dal Sabbione, a 8 chilometri da Atri e quasi altrettanto dallo