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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
C1U l'arte Quarta — Italia Meridionale
fregi, fogliami, rabeschi, condotti con tale arte squisita e maestria di scalpello che meraviglia. È opera di Paolo de Garviis, scultore lombardo ili Como, nel secolo XVI; monumento degno di ammirazione è il tabernacolo in noce di stile barocco, che ergesi a guisa di baldacchino all'aitar maggiore. E sorretto da quattro colonne a spirale di ordine corinzio ed attorcigliate da viti, pampini, grappoli, edere e fiori, con quattro angioli ai quattro lati nelle estremità superiori del baldacchino. Anche gli armadi della sacristia sono ricchi di figure e di fregi scolpiti con somma perizia da un Riccione d'Atri.
Fra le cappelle è notevole quella votata a Sant'Anna da Andrea Matteo d'Acquaviva duca d'Atri, mentre era in carcere e fatta eseguire a proprie spese dalla sua pia moglie, Isabella Piccolomini. La basilica d'Atri conserva inoltre nel suo Archivio alcuni codici miniati e tre incunabuli (libri dei primordi della stampa da cuna o culla), cimeli preziosi ed importanti per la storia della tipografia e delle belle arti. Il primo codice è un messale in-4° grande con copertina in legno, fregiato di un gran numero di bizzarri ornati a piccolo rilievo. Incunabuli preziosissimi ornati di alcune belle miniature sono (lue copie in pergamena dei Decretali di papa Bonifacio Vili, in caratteri tedeschi col commento di Gian Andrea Ispano. Furono stampati in due volumi il primo nel 1405 e l'altro nel 1170, ambedue a Magonza.
Fra le altre chiese d'Atri meritano menzione : San Francesco, costruzione gotica in origine e poscia i-ammodernata nella fine del secolo scorso nello stile barocco di buon gusto e castigato di ornamenti; San Domenico, bella chiesa rifatta nell'interno nel secolo XVIII e decorata nel soffitto da grandiosa pittura eseguita dal Nobili di Roma, con facciata quadrata e nel portone preziose scolture antiche nell'architrave e negli archi; Sant'Agostino, con facciata quadrata ornata di terre-cotte e con portone notevole per belle sculture; e Sant'Antonio ora distrutta.
Palazzi. — Già sin dalla seconda metà del secolo XIV, divenuti gli Acquaviva signori di Atri, Antonio, primo conte di San Flaviano, diede mano a costruire un palazzo. Sorge esso nella parte più eminente della città, occupando i due lati dell'ampia piazza, a guisa di fortezza, con saldissime mura di grosse e large pietre di travertino. I)i stile grave e severo, è privo di ornati esterni ed anche oggi al vederlo mette sgomento nell'animo rammentando le scene luttuose di cui fu teatro nell'evo medio, I sotterranei sono antiche piscine romane che pare servissero per alimentare le terme situate poco lontano.
Sullo scorcio del secolo passato, ringentiliti i costumi e spenta la barbarie medievica, gli Acquaviva, per dare al palazzo un aspetto inen tetro, introdussero nella facciata qualche innovazione e ne trasformarono l'interno. 11 lavoro fu affidato al Farelli allievo di Andrea Vaccaro, già rinomato pe' suoi lavori in varie chiese di Napoli, il quale dipinse a fresco nella gran sala del palazzo la Battaglia di Giove coi Titani, e in un'altra la Vita d'Ercole, dipinti perduti per la caduta della vòlta siri dal principio del secolo scorso. Nella sala poi cosidetta di Udienza, ritrasse in grossi medaglioni e in grandezza naturale, tutti i duchi e le duchesse e i personaggi principali della casa Acquaviva e di tale opera più non sopravvanzano che pochi miseri residui. Molti personaggi amici del duca traevano anche da lungi ad ammirare i freschi, ora scomparsi, del Farelli.
È anche degno di nota in Atri il bel palazzo Vescovile con seminario, edificato il primo verso il 1539 e l'altro nel 1572, a spese di monsignor Odescalchi; e non mancano cospicui edifizi privati.
Opere pie. — Ospedale civile, Asilo infantile, Monte di pegni, Congregazione di carità, Ricovero di mendicità, Orfanotrofio comunale detto di Sant'Aiuhea apostolo, fondato nel 1853 con una entrata di 14630 lire accresciuta oggi a lire 25.000. L'opera pia raccoglie i trovatelli e i figli dei poveri per educarli nelle arti e nei mestieri. Ila quindi scuole ed officine per le arti decorative e meccaniche per applicare gli alunni