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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Teramo
   71
   una Società Letteraria e noi 1701 costruito un teatro che doveva essere surrogato e superato in seguito da un altro più sontuoso nel Largo di Porta San Giorgio.
   < L'il dicembre del 1708 fu occupata dai Francesi invasori che vi proclamarono la repubblica e l'anno successivo l'abbandonarono. Nel 181 4 sì ribellò al re Gioacchino Murat ed atterrò la statua eretta nella piazza principale a Giuseppe Ronaparte, fratello di Napoleone I. Ricondotta ad ubbidienza dal generale Florestano Pepe, seguì la sorte del reame di Napoli sino alla sua aggregazione al regno d Italia >.
   UOMINI ILLUSTRI
   Grande ne è il numero nelle scienze, nelle lettere e nelle arti, nelle armi, nei commerci, nelle industrie e nella vita santa ed esemplare, dinumerati da Vincenzo Bindi ne' suoi Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi, che ci serviron di scorta.
   Citeremo particolarmente i seguenti : Berardo da Teramo di sir Pasquale, dottore di molto nome, come leggesi in un istrumento del 1334; Guglielmo da Teramo, professore di logica e di altre arti liberali nel ginnasio napoletano verso il 1271; Matteo da Teramo, valente nel diritto civile e canonico e in teologia, morto a Siena verso la fine del secolo XIII in odore di santità; Giacomo Paladini, nato a Teramo nel 1310, vescovo di Monopoli, arcivescovo di Taranto e di Firenze e legato pontificio in Polonia ove morì; Gerolamo Forti, regio cappellano, letterato e poeta autore di un poema epico meritevole di lode avuto riguardo al tempo in cui fu composto; Bartolomeo da Teramo, celebre dottore vissuto ai tempi della regina Sancia, nel 1344; Rodolfo Jracinto, maestro di Annibal Caro ed autore di due poemi in latino: De gestis Julii li Pont. Max., e Judicium Paridis; P. Fabrizi, governatore di Todi, Terni, Forlì, Faenza ed autore dell'opera Delle allusioni dello stemma di papa Gregorio XIII (15Ì5-1618); Vincenzo Comi, autore del Commercio scientifico, da cui piglia nome meritamente l'Istituto tecnico di Teramo (1765-1830).
   Meritevoli di particolar menzione e ricordati in una lapide nel palazzo Municipale sono ì tre seguenti storici di Teramo: Muzio Muzii, autore dei Dialoghi della storia teramana; Nicola Palma, autore della Storia della città e diocesi di Teramo, da noi già citati, e il Titilli, compilatore del Catalogo degli uomini illusti'i.
   Ma la gloria maggiore di Teramo risiede nella nobile ed illustre famiglia Delfico. Un M. Delfico fu valente musicista; Melchiorre Delfico seniore fu, nel 1600, vescovo di Muro; e a chi non è noto il conte Melchiorre Delfico iuniore? Nato nel 1744, morto nel 1835, occupò lo cariche più onoritiehe dello Stato, fu ministro e prese parte, nella sua vita longeva, ai tre rivolgimenti politici del 1798, 1806 e 1820. Lasciò inoltre opere in gran numero fra cui primeggiano le Memorie di San Marino, i Pensieri della Storia, le Nuove ricerche sul Bello, la Numismatica di Atri, ecc. Suo degno nipote è il marchese Troiano Delfico De Filippis, nato a Teramo nel 1821, scrittore, uomo politico e senatore del Regno dal 15 febbraio 1880.
   Come patriota ardente non deve trascurarsi Aurelio Saliceti, ministro a Napoli nel 1848 e triumviro a Roma nel 1849: il Comune gli ha cretto un busto. Teramo ultimamente ha perduto anche ira altro patriota di cuore, Settimio Costantini, tre volte sotto-segretario di Stato nel Ministero della pubblica istruzione.
   Anche il gentil sesso illustrò Teramo con opere egregie, e vi è sempre viva la memoria di Camilla Porzi, di Cinzia Forte, Lucrezia De Lellis, Maria Felice Palaferri, Marianna Legnami, Teresa Pouipetti, ecc. Vola coni'aquila sopra tutte la contemporanea famosa poetessa ed improvvida trite Gioaunina Milli, nata a Teramo ik I 1827, morta l'8 ottobre del 1888. Si acquistò gran fama improvvisando nelle principali città d'Italia. Dai ministri della pubblica istruzione che succedcronsù dopo il 1866, ebbe uffici onorevoli, fra cui quello di visitare le scuole femminili dell' Italia meridionale