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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
58 Parte Quarta — Italia Meridionale
d'acqua e trascina una grande quantità di ghiaia la quale forma accumulandosi di tratto in tratto grossi banchi fra i quali l'acqua si divide in varii canali e diviene così facile a guadare. Quando infuria nelle piene cambia corso, recando in ogni dove rovina e devastazione di che s'ebbe il soprannome iVInumano. Mal si avvisa chi lo dice non navigabile nell'antichità; tal si era invece al dire di valenti scrittori.
La Piomba (anticamente Matrinus), descritta da Strabene come scorrente dalla città d'Adria Picena (Atri), invece è intermedio fra Atri e Città Sant'Angelo. Secondo
10 stesso scrittore sorgeva alla sua foce una città omonima che serviva di porto ad Adria o Atri. Nasce la Piomba dal monte Giove (74
Salino Maggiore, formato dal Fino che ha le fonti nelle falde orientali del monte. Camicia nel gruppo del Gran Sasso e dal
Tavo, che riceve le prime acque dallo stesso gruppo e incomincia tosto a scorrere a guisa di canale in una valle deliziosa detta Atteri; scende per una stretta molto angusta, che poi si allarga sotto Farindola; traversa il territorio di Penne, ove riceve
11 torrente Gallerò e cinque rigagnoli ed ove è accavalciato da un ponte antico detto Sant'Antonio; indi a breve accoglie il fiumiciattolo Mirabelle e 1 rigagnoli della Torre delle Valli; scorre fra i colli di Fiorano e que' de' Carpini e di San Desiderio; interseca le contrade di Loreto Aprutino, Collecorvino e Moscufo nel circondario di Penne, ove riceve il Lio Negro ; e, dopo breve tratto, si versa in mezzo a pianure nel suddetto fiume Salino, sino ad ovest di Montesi!vano, per poi procedere insieme sotto il nome di Salino sino all'Adriatico.
I)dVAterno- Pescara, che scende dalla provincia d'Aquila, separando poi quella di Teramo da quella di Chieti, si è già detto abbastanza nella descrizione di quelle provincie.
Prodotti agrarii ed industrie. — Il terreno argilloso della provincia di Teramo, sterile generalmente sulle colline ove le pioggie asportano i concimi, è fertile nelle valli e nelle pianure lungo il litorale adriatico ove abbonda un buon terriccio. Soglionsi seminare grani duri, teneri, misti, formentone, orzo, legumi ed ortaggi d'ogni specie.
Anticamente vi fioriva assai la coltivazione del riso, del cotone e dello zafferano. Estesi e variati i frutteti, castagni, fichi, noci, mandorli, ecc,; gli agrumi provano bene sul dorso dei colli e lungo la marina, principalmente a Giulianova. Gli ulivi prosperano meglio nel circondario di Penne che in quello di Teramo, e ve n'ha di varie specie e 11011 si abbacchiano, come nella Liguria, ma colgonsi a mano; l'olio eccellente 11011 solamente basta al consumo locale, ma se ne fa un'esportazione rilevante. Le viti allignano bene quasi in ogni dove, e anche il vino si esporta in buon dato. Boschi con cacciagione, pascoli con bestiame, fiumi e marina con abbondanza e varietà di pesci.
In varii luoghi sono cave di marino, di gesso e di buone argille per ceramiche. Notevole il litantrace di Ripa; il travertino di Civitella del Tronto; 1 alabastro, l'arenaria e il gesso di Molitorio al Tornano; il calcare quarzoso di I'ietranico; il marmo di varii colori in Isola del Gran Sasso, ecc. Numerose le sorgenti salutari, ma poco usate. Vi sono traccio di buona lignite lungo le sponde del 'lordino e nella valle di San Giuliano presso Teramo, che si ripetono a Colle Virtù, nell'Ascolano, sotto il monte Girello, ma con andamento irregolare e spessore limitatissimo, tanto da non offrire tornaconto a lavorazione industriale. 11 commercio è abbastanza florido in varie città della provìncia, principalmente nei due capoluoghi di circondario: Teramo e Penne.
Vie di comunicazione. — Sono 1 dativamente scarse a cagione della natura stessa del territorio.
Strade ferrate, m- 1° La litoranea adriatica che trascorre lungo tutta la spiaggia dalla loco del Tronto a quella del Pescara ; il tronco da Giulianova a Teramo.