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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
54 Parte Quarta — Italia Meridionale
assai posteriore in Ancona. Oueslo stabilimento, fondalo circa il 380 av C. da un corpo ili emigranti siracusani por l.i tirannide di Dionisio, fu I unica colonia greca iti questa parte d'Italia ; e In sua fondazione è l'unico fatto trasmessoci intorno alTMoria del Piceno prima elle venisse n Mulatto con la potenza ili Ilorna.
I I'ieenlini par rimanessero eslranei alle lunghe lotte dei Romani coi loro vicini i Sanniti ; ina la loro pi ossi ui ità ai fi al 1 i fece si che i lìomani corteggiassero la loro alleanza ; ed un trattato conchiuso nel 20!) av. G. fra le due nazioni par fosse fedelmente osservato lìn dopo clic i Senoni cessarono di essere farffiitlìihili I I'ieetiliui colsero i vantaggi di questa lunga pace nella prosperità del loro paese che divenne una delle regioni più popolose d'Italia, colalcliè, al dire di Plinio, essa conteneva, al tempo della conquista romana, mia popolazione di 300.000 abitanti. Non pertanto par non opponessero clic una debole resistenza alle anni romane e furono sottomessi nel 268 av. (1. in una sola campagna dai consoli Sempronio, Sofo ed Appio Claudio. Le cause clic addussero codesta guerra sono sconosciute; ma il fatto che ì l'iceutini e i Salentini erano in quel tempo le sole due nazioni d'Italia non sottomesse, basta a spiegarle.
D'allora in poi ¦ l'iceutini caddero nella condizione ordinaria di alleali soggetti a Róma; e ijuantnnqiic il loro territorio sia ricordato reiteratamente nelle devastazioni della seconda Guerra Punica, il nome del popolo non ricomparisce nell'istoria che nel grande scoppio delle nazioni (l'Italia nella Guerra Sociale del 00 av. C. In quella lotta memorabile i l'icentiui ebbero una parte preminente. Fu in Ascoli, la quale par fosse sempre considerata loro capitale, che scoppiarono primamente le ostilità; l'eccidio del proconsoleQ. Servilio e del suo legato Fonteio in quella città fu, come dire, il segnale di quell'insurrezione generale.
II primo tenia fio di Gii. Pompeo Slralioue per sottomettere Ascoli fu respinlo con perdite e solo malagevolmente questo generale riusci a tenere il fermo nel Piceno, mentre gli altri eserciti romani erano alle prese coi Starsi, i Peligni e le altre nazioni più prossime a Piuma. Sol (lupo il secondo anno di quella guerra e dopo ottenuta una vittoria decisiva sugli alleali, ei pule ripigliar l'offensiva. Anche allora il generale picentino ludaeilio protrasse la lotta contro Pompeio Strabene, lotta che ebbe fine da ultimo con la resa di Ascoli, la quale sembra fosse susseguita dalla sottomissione del rimanerile dei Pieentim nell'8'.l av. C. Non vi può esser dubbio ch'eglino furono allora ammessi, come il iiinanente degli alleali italiani, alla franchigia romana.
11 Piceno fu occupalo, quasi senza opposizione, da Cesare al principio della Guerra Civile nel 40 a\. G., essendosi gli abitanti dichiarali generalmente in favor suo, costi ìngeudo con ciò gli ufficiali di Pompeo a ritirarsi da Auximuui (Osimo) ad Ascoli ove tenevano una forte guarnigione. Nella Guerra Civile fra Vilellio e Vespasiano nel 09 di C. Ascoli fn occupala, per siili il modo, senza ostacolo delle forze di Vespasiano.
Il Piceno par continuasse ad essere una florida provincia d'Italia per tufo il periodo dell'Impero romano; e quantunque Plinio affermi che la sua popolazione era molto diminuita, esso «acchiudevi però sempre un gran numero di città, molte, delle quali conservarono la loro floridezza pei lungo tempo. E probabile die la vicinanza a Ravenna contribuisse alla sua prosperila durante gli ultimi tempi dell'Impero, dopo die Ravenna divenne la residenza abituale degli imperatori d'Occidente.
Sotto Augusto il Piceno divenne, come abbiamo dello, la quinta regione d'Italia e in un periodo posteriore condivise l'amministrazione col distretto detto Flaminia col quale formò una provincia comprendente tulli i lembi dell'Umbria lungo la costa dell'Adriatico del pari clic i territorii dei Sabini, dei Vestilo, dei Peligni e dei Marsi. Noi troviamo quindi il Li bei1 Coltmiantm comprendente tutto quest'esteso distretto sotto il nome di Piceno ed annoverante, non solamente Alba Fuceusis e Nursia (Norcia), ina anche Afflai lum (Mentana), Fidenae (Castel Giubileo) e Ti bui- (Tivoli) fra le Civilales I'iceiu.
Ma quest'assetlo non durò a lungo. Flaminia e Valeria furono separale di nuovo dal Piceno, il quale fu suddiviso in due: uno detto l'icenum Suburbicariitm, o semplicemente Picenuiu, elicerà il distretto originario di questo nome corrispondente alla suddetta quinta regione di Augusto; mentre il nome di l'icenum Atinuinirium fu dato al tratto dall'Esilio al Rubicone, noto in origine sotto il nome di Gaiiicus Ayer, e compreso, al tempo d'Augusto, sotto il nome ili Umbria.