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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2-20 l'arte Quarta — Italia Mentititi ale
   22. Le Moduline di Fossoinbrone e di litmini, Va'si. Londra 1850.
   '23. Il Testamento, Versi. Londra 1850.
   21-. l'io IX è tornato in itomii. Versi, Londra 1850.
   25. Alcuni scritti indi'Eco ili Savonarola. Londra 1,850
   26. L'Arpa Evangelica. Genova 1852.
   Francesco Romani.—Francesco Haitiani, nato nel Vasto ti 24 settembre 1785, fu colui clic primo introdusse l'Omeopatia in Italia, istituendo nell'Ospedale della Trinità in Napoli una Clinica omeopatica, di cui assunse la direzione.
   Sono suoi lavori : Discorso proemiale, Epistola dedicatoria, Discorso sulle qualità positive dei rimedi descritti Hall'lluhnemunn.
   Filantropo senza pari, legò al Comune di Vasto l'annua rendita di 000 ducati, di cui ducati 10U per i maritaggi di quattro oneste fanciulle povere e 500 ducati per sostenere una Scuola teorico-pratica di agricoltura. Mori in Napoli il 14 novembre 1852.
   Lui{,i Pianine Lardone. — Sin dalla prima giovinezza mostrò ili possedere indomito coraggio e, verso il 1815, in qualità di rapo dei militi, catturò con pochi soldati una barca di pirati, impadronendosi di due cannoni.
   Nel 1821 allestì a sue spese un battaglione di militi che, insieme alle truppe napoletane condusse sino a Rieti per impedire la invasione tedesca nel Regno. Il giorno 7 marzo, incontratisi i due eserciti, s'impegnò battaglia aspra, sanguinosa. Mentre ferveva la mischia, il maggiore Luigi tardone ricevette, ordine di iar sloggiare i Tedeschi da una collina, v LnigiPa titilli, comandante la 1a compagnia, esegui brillantemente l'operazione.
   Se pur troppo è noto l'esito fatale che ebbe questa giornata per la nostra libertà ed il completo sbandamento dell'esercito napoletano, è degna però di essere ricordata l'esemplare condotta del battaglione dei militi nazionali del Vasto, il solo battaglione che non si sbandasse, l'ultimo a ritirarsi davanti al nemico. E quando, dopo un ordine dell'aiutante Del Carretto, esso ripiegò verso Aquila, scambiato perl'avanguardia tedesca, si vide venire incontro il vescovo col clero a chiedere che si risparmiasse il sacco alla città. E mentre i soldati \astesi abbandonavano Aquila da una porta, i Tedeschi vi entravano dall'altra.
   Fu dunque, eroica la condotta del battaglione ilei militi del Vasto, al quale il valoroso generale Guglielmo Pepe dedicò una splendida pagina nelle sue Memorie.:
   « Il battaglione dei militi di \ asto era ordinato meglio di molli di linea : e per le cure e lo zelo
   dell'egregio maggiore Cardone che era proposto al comando di quello, e che, qualora la libertà nostra non fosse perita, avrebbe ricevuto onorata ricompensa, porcile io caldamente il raccomandai ai ministri ed al reggente nei miei rapporti »(1).
   Lnii]i Jlarclicsaui —Nato il 10 giugno 1802 nel Vasto, compi in patria la sua prima educazione e, recatosi in Napoli, dove rimase sino al 1811, esercitò la professione di medico nei principali ospedali di quella città Fu autore della Storia di Vasto, che senza dubbio è la più ampia e completa fra quante se ne sono scritte sino ad oggi; e con l'opera sua intelligente ed efficace nel 1841 riordinò l'Ospedale chilo e, nel 184'.), fondi il Gabinetto archeologico, nel quale raccolse tutte le antirilà patrie, clic illustrò con apposita pubblicazione: Esposizione, degli oggelli raccolti nel Gabinetto archeologico di Vasto.
   Filippo Belli. — Figlio dello storico vastcse Renedetto Maria Retti, nacque il 15 luglio 1802. Aveva appena tre anni quando, a causa di una grave malattia, rimase completamente cieco ; e, giunto nell'età giovanile, nella quale comprese tutta la gravità della sua sciagura, aiutato dalle continue letture die i suoi amici gli facevano, si dedicò con ardore indefesso agli studi ed in breve tempo acquistò profonde cognizioni nella letteratura, nelle matematiche e nella fisica, l-.bbe inoltre felice vena poetica e non comune cultura, come attestano le, numerose sue pubblicazioni. Morì il marzo 1877.
   JVicoIa Ti lieti. — Fu poeta, incisore e pittore di grido. Nel 1800 pubblicò a Macerata gli Idilli, che perla loro naturalezza e sentimento si direbbero scritti dallo Gessner. Del suo valore nell'in-cidere fan fede i trentotto bellissimi rami eseguiti per la Storia di Vasto del Retti (2) e le graziose vedute campestri che illustrano le Anacreontiche morali del fratello Giuseppe. Tiberi.
   Come pittore poi fu maestro del concittadino Gabriele Rossetti, e fra i tanti suoi quadri sono degni d'essere ricordati: \'Invenzione della Croce, Gesù sveltalo nell'orto e la Sacra Famiglia, nella chiesa di San Pietro; San Benedetto nella grolla, nella chiesa del Carmine; Rachele e la sua sposa col greggein Egitto, IUragano, il Gigante Tizio incatenalo, liei Gabinetto archeologico del Vasto.
   Nato il 31 ottobre 1745, mori nel Vasto il 2ti luglio 1805.
   Umilino .llavo. — Incominciò la sua carriera musicale come allievo nel Reale Conservatorio di San Pietro a Majella, nel quale divenne poscia professore di armonia. Allievo dilettissimo del Mercadante, apprese da lui contrappunto e composizione; ed in poco tempo fece sì rapidi progressi che, giovanissimo, ottenne per pubblico
   (1) G. Pepe, Memorie, voi. il, pag. 210.
   (2j Questi rami, del peso di 531 once napoletane, si conservano ora nel Gabinetto archeologico del Vasto.