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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Vasto
   219
   Nell'anno 46 av. C., mentre Cesare trionfava in Roma, i figli di Pompeo accendevano la guerra in Africa. Cesare vi accorse insieme all'istoniese Caio Didio, che comandava la (lotta (1). Ed a Allinda quest'ultimo s'impadronì di tutte le navi pompeiane, che fece tirare a terra per risarcirle dei danni patiti e con pochi dei suoi si ritirò in un vicino castello, ove, assalito da un grosso corpo di Lusitani, scappati da Mlinda, tentò con una vigorosa sortita di aprirsi uno scampo; ma il valoroso istoniese cadde coi suoi sopraffatto dal numero.
   Assunto al trono Adriano, nell'anno 117 dell'era cristiana, divise l'Italia in diciassette Provincie ed Istonio fu compresa nella quindicesima detta del Saniiio, governata da un preside (2).
   Nell'anno 403 Teodorico, dopo avere vinto ed ucciso Odoacre, trovò Istonio in istato di desolazione. Fu allora che lo cinse di nuove mura e lo lasciò compreso nella stessa provincia del Sannio, cui prepose un tal Sunhivado, che con le leggi romane lo reggesse in qualità di preside (3).
   Dopo che Alitali, re dei Longobardi, conquistò buona parte dell'Italia meridionale, di essa formò un ducato con capitale B®evento. Istonio, che con le altre città frentane, furono aggregate a questo ducato, venne serbata quale patrimonio fiscale e dichiarata sede di gastaldia (4). Fu appunto in quest'epoca che dal suo stemma tolse le insegne romane, sostituendovi quelle longobarde, che consistevano in uno scudo partito in quattro angoli, due d'argento e due (l'oro. Questo nuovo stemma, che è lo stesso di quello dato a Benevento, anche oggi conserva; ed intorno ad esso, verso la line del secolo XVI, incominciò a leggersi. Vastum olim Histonium Bomanoriun Mwikiphcm tJrbs fitlelissima.
   Ala, finalmente, quando nell'anno 802 Grimoaldo, ultimo duca di Benevento, cercando di togliersi dalla dipendenza della Francia, costrinse Carlo Magno a spedirgli contro Pipino, questi entrò nel ducato con formidabile esercito e, dopo aver saccheggiata Ortona e rovinata Buca, strinse d'assedio Istonio. Dirigeva l'assedio il capitano Aymone di Bordone, il quale, irritato per l'ostinata difesa di questa terra, allorché l'ebbe presa d'assalto, la saccheggiò prima e poscia, appiccandovi il fuoco, completamente la distrusse (5). E fu così che Istonio, dopo tanti secoli di vita gloriosa, per la ferocia
   dei Franchi, scomparve dal novero delle Università.
   * *
   Quando Pipino, nel seguente anno 803, dopo la conquista del ducato di Benevento, volle restituirsi in Francia, per premiare ì servigi dei suoi capitani, nella nota scarsezza di danari in quei tempi (6), die di mano ai feudi e la rovinata Istonio assegnò in gastaldato ad Aymone di Donlona, il quale, attratto doli'amenità del sito, incominciò a ricostruirla; e dal suo nome la città fu detta Guasto d'Aymone, cioè residenza del gastaldo Aymone (7).
   Nel 1017 Guasto Aymone ed il vicino Guasto Gisone erano soggetti ai Benedettini di San Giovanni in Venere, i quali conservarono tale possesso sino al 1269, quando Carlo I d'Angiò, confermando ai medesimi la giurisdizione spirituale delle sue terre, creò signore del Guasto Aymone Tommaso Fasanella. e signore del Guasto Gisone Bertrando del Balzo (8). Il Guasto Aymone, nel 1273, passò a Guglielmo Scillata, a cui
   B. M. Betti, Storia di Vasto.
   (3) CuiSTOPHAlil Foholivensis, Descripl. Api-ut.
   (4) II gastaldo era il ministro che mandava il re al governo della terra.
   (5) Fella, Chron. ver. AkB., cap. 9, pag. 59. (C) Grimaldi, Annali del Regno.
   (7) CiusTOPii.uu Fokolivensis, Descripl. Api-ut,, pag. 4. 0f) Rep. sec. Rey. Caroli 1, pag. 44 (Archivio ili Napoli).