Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso', Gustavo Strafforello
Pagina (213/386) Pagina
Pagina (213/386)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Vasto
207
clero di questa chiesa fu sempre capo il Proposto ed in un gran quadro, che ora conservasi nella sagrestìa, vi sono i ritratti di coloro che ebbero tale carica dal 1363 al 1644.
Tra le opere d'arte clic si conservano in questa chiesa sono degne di essere ricordate: Il Cieco di Gerico, dipinto da Francesco Paolo Palizzi nel 1853; VInvenzione della Croce, la Sacra Famiglia e Gesù svenuto iteli'Orto, quadri del concittadino Nicola Tiberi; e YEcce Agnus Dei, stupendo quadro di grandi dimensioni che il venerando Filippo Palizzi dipinse nell'anno 1898. Nella parte inferiore del detto dipinto, a sinistra di chi guarda, egli scrisse: < Oggi 16 giugno '98 compio anni 80, e sto lavorando in « questo quadro — Ecce Agnus Dei — promesso in dono alla chiesa di San Pietro
< nel mio paese nativo, Vasto. Questa
« opera io eseguo con gran trasporto - ¦
t e spero portarla a termine felice-
< mente. Mi auguro che i miei concit-
i tadini l'accetteranno di buon grado > r
< e vorranno conservarla in memoria jàf^^jj. i dell'affetto grande del loro vecchio « concittadino — Filippo Palizzi ». Questo eccelso pittore è morto in Napoli 1'11 settembre 1899.
Santa Ilaria Maggiori, — La chiesa di Santa Maria Maggiore era prima dedicata a Sant'Eleuterio vescovo, coinè afferma il Bìngano (Orig. Eccl, lib. IX, pag. 566) e come si rileva da un marino rinvenuto nella chiesa suddetta nell'anno 1720:
D. 0. m.
TEìlPLVM HOC D. ELEVTII. EPISCOPO
D1CATVM AN. D. CCCUXXV1I. Fig. 48.
Vasto : Campanile ili Santa Maria Maggiore (ila fotografia).
L'imperatore Enrico VI, con diploma del 1° marzo 1195, confermò al monastero di San Giovanni in Venere la giurisdizione spirituale della chiesa di S. Maria in Guasto Aymone; ed a questo monastero fu soggetta sino al 1585 (1). Anche questi chiesa, nello sbarco che fecero i Turchi nel Vasto il 1° agosto del 1566, fu danneggiata per 10.000 ducati (2); e nella notte del 14 al 15 giugno del 1645 un incendio la distrusse completamente. Soltanto la reliquia della Santa Spina potè essere salvata da uno schiavo turco, il quale, incoraggiato dalla promessa di libertà, si slanciò tra le fiamme ed illeso ne riuscì portando tra le mani il sacro oggetto (3). Riedificata in seguito a spese dell'Università, fu ampliata nel 1785 e provvista di ricchi arredi sacri dalla munificenza dei marchesi D'Avalos (4).
In questo tempio sono degni di essere ricordati due capolavori d'arte che vi si conservano: il gran quadro delia Spina, attribuito al Tiziano, e quello di Santa Caterina, che il Betti attribuisce a Paolo Veronese (5). Splendido è il panorama che si gode sull'altissimo campanile di Santa Maria Maggiore (fig. 48), i! quale, secondo l'iscrizione
(1) L. Marchesati, Storia di Vasto, pag. 61. (2) Notati Viti, 18 agosto 1508. (3) ir pè manco li mancano i Tesori spirituali, e tra quesf è singolare il possesso ili mia delle Ss. Spine « clic coronarono le tempia sacrosante del Redentore, la quale con molta venerazione si conserva nella chiesa « di Santa Maria Maggiore. Glie questa sia veramente una di quelle si comprova con evidenza dal prodigioso « fiorire, tlie fa per alcune ore nel giorno del Venerdì Santo, cominciando all'ora di sesta » (Tommaso I'alsia, Compendio istorico del Vasto).
(i) Romanelli, Scoverle fremane t. I, pag. 2/i3. (5) Benedetto Maria Betti, Storia di Vailo.