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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379
Mandamenti e Comuni del Circondario di Lanciarlo
19.3
parte del castello Laro ma, edificato presso Casoli sui ruderi dell'antica Romulea, città dei Romani. Passò poi sotto 3 conti Gualtieri, e nel secolo XIII sotto i Conca, dai quali nacque nel 1240 la beata Florisenda. La tennero poi i conti Manu pelli o Manerio, Napoleone Orsini e filialmente i Caldora, fra i quali vanno ricordati i due famosi condottieri Giacomo ed Antonio, possessori anche di molti altri Castelli. Questi Caldora, perchè partigiani degli Angioini, furono invisi a re Ladislao di Napoli, il quale, quando nel 1400 si rassicurò il trono, assalì col suo esercito Romansuccio Caldora nel castello di Falena, dopo di averlo scovato da quello dell'Aquila. Ma non gli riuscì d'impadronir-sene, e dovette retrocedere per Gaeta. I)i poi questo castello fu posseduto dai conti di Capua e in ultimo dai signori d'Aquino, già duchi di Casoli e principi di Caramanico, che lo tennero fino al 1807.
Vomiti ì illustri. — In Falena ebbero i natali Luigi Chiaverini e Giacinto de Parii-philis, vissuti nel principio di questo secolo, e ciliari entrambi pei loro studi, in medicina l'uno ed in filosofia l'altro.
Coli, elett. Gessopalena — Dioc. Solmona — P3, T. e Str. ferr.
Colledimacìne (1650 ab.). — Sorge a 734 metri di altezza sul mare, sulla destra dell'Aventino, a 7 chilometri da Falena, in colle ed in aria purissima. Ampio ed esteso orizzonte con le montagne della Majella a ovest e a sud-ovest. Ha una fontana ricca di salubre acqua. 11 territorio, ferace di granaglie e di uve, abbonda anche di cerri e di faggi, con cacciagione e non mancano i pascoli. Alcuni degli abitanti recansi, nel novembre e dicembre, a lavorare nella campagna di Roma.
Cenni storici. — Fugià un feudo dei Trasmondi.
Uomini illustri. — È patria dell'ex-ainbasciatore conte Ulisse Raffaele Parbolani.
Coli, elett. Gessopalena — Dioc. Chieti — P2, T. e Str. ferr. a Palena.
Gamberaie (1393 ab.). —All'altezza ragguardevole di 1343 metri sul livello del mare e a 11 chilometri da Palena, sul pendìo di un monte alla sinistra del fiume Sangro, che ne bagna il territorio, in monte, in colle e in pianura, producente granaglie ed abbondante di pascoli.
Coli, elett. Gessopalena — Dioc. Solmona — P3 locale, T. a Villa S. Maria, Str. ferr. a Palena.
Lettopalena (1159 alt.). — Sta all'altezza di 689 metri sul livello del mare e a soli 3 chilometri da Palena, alle falde della Majella da cui cadono spesso valanghe di sassi scivolando lungo la china a forte pendenza attraverso alla quale passa la strada rotabile che da Lama dei Peligni conduce a Palena. 11 lato occidentale del villaggio è fronteggiato dal corso dell'Aventino, copioso in quel tratto di trote squisite. Nella chiesa parrocchiale si ammirano le porte che si credono di sambuco con molti bassorilievi, e la croce processionale, lavoro di cesello e di bulino, dell'oreficeria di Solmona, del secolo XV. Fu descritta dal prof. De Nino e fatta prendere in regolare consegna.
11 territorio di Lettopalena, fertilissimo, dà granaglie, uve, ulive, pascoli e boschi di faggi e di cerri. Anche da questo Comunelle alcuni abitanti sogliono recarsi per alcuni mesi a lavorare nella campagna di Roma.
Coli, elett. Gessopalena — Dioc. Chieti — P3, T. e Str. ferr. a Palena.
Pizzoferrato (1713 ab.). — Sorge all'altezza cospicua di 1231 metri sul livello del mare e a 15 chilometri a sud-est da Palena, su di un picco calcareo che si eleva alla sinistra del Sangro, in territorio montuoso con boschi e pascoli.
Coli, elett. Gessopalena — Dioc. Solmona — P2 e T. a Palena, Str. ferr. a Palena.
Mandamento di TORRICELLA PELÌGNA (comprende 4 Comuni, popol. 10.065 ab.). — Territorio in monte e in colle, bagnato dall'Aventino, ferace di granaglie, vino e legumi, di cui si fa esportazione.