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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Lanciarlo
   19.3
   vallone che si protende verso le alture della Majella sino a circa 1800 metri. La circostanza speciale di trovarsi al piede del suddetto vallone, in parte su terreni detritici formati dai materiali trascinati lungo il vallone stesso dalle acque torrenziali, è stata causa più d'una volta di movimenti franosi nel sottosuolo dell'abitato con grave danno degli edifizi. Accade infatti quasi periodicamente nei mesi di primavera, all'epoca dei disgeli, che potenti polle d'acqua manifestantesi nella zona detriti,e& vadano a scalzare il sottosuolo dell'abitato, rialzando le fondamenta delle case.
   Si ricordano specialmente i disastri avvenuti nel 1816, in seguito ai quali d Governo borbonico fece eseguire, a tutela delle proprietà private, importanti opere dì consolidamento, special menti lungo la sponda sinistra dell'Aventino. Ciononostante anche nel seguito l'abitato sofferse notevoli danni, tantoché la piazza principale può ora dirsi scomparsa ed alcune case sono divenute inabitabili
   Nei migliori tempi le copiose acque dell'Aventino avevano fatto nascere e fiorire in Taranta l'arte della lana ed i pregevoli tessuti che vi si fabbricavano si vendevano dappertutto col nome di Tarante. Quest'industria è ora quasi spenta e con essa quelle accessorie delle gualchiere, tintorie, ecc., ma le abitudini signorili ed i ricchi palazzi di alcune famiglie risiedenti tuttora nel paese attestano chiaramente la non comune agiatezza creata dall'esercizio delle antiche industrie.
   Sull'alto della montagna vi sono indizi di bitume; presso la strada della Tagliata si scava pietra calcare da taglio e pietra da gesso ; nel paese continua a prosperare qualche lanificio, qualche molino, qualche piccola fabbrica di liquori aromatizzati colle erbe della Majella, ma l'industria s'è ridotta nel complesso a proporzioni minime in confronto del passato.
   Lungo il vallone soprastante all'abitato trovansi le Grotte del Bove e del Cavallone, delle quali si è parlato in altro luogo. Taranta è uno dei punti di partenza favorevolissimo per fare una comoda ascensione alla Majella.
   Coli, elett. Gessopalena — Dioc. Chieti — P! e T. a Lama dei Peligni, Str. ferr. a Palena,
   Mandamento di ORSOGNA (comprende 3 Comuni, popol. 14.622 ab.). Lm Territorio a ponente di Lanciano, attraversato dal fiume Moro, in collino e fertilissimo, principalmente in cereali e frutta, con pascoli abbondanti.
   Orsogna (6760 ab.). — Sorge a 430 metri di altezza sul mare, a 22 chilometri da Lanciano e a 38 da Chieti, sopra un altipiano, in aria salubre, fra campagne feraci di frutta e particolarmente di ciliegie, da cui derivò il nome di colle Ceraso poco discosto. I torrenti Moro, Feltrino e Gogna hanno origine nelle contrade di Orsogna, di Sant'Eu-sanio e di Castelfrentano, raccolgono parecchi rivi, i due primi sboccano nell'Adriatico e il terzo nel Sangro. Nel 1881 questo paese fu grandemente danneggiato dai terremoti, ina subito fu restaurato e arricchito ili nuovi palazzi che gli danno l'aria di città.
   Uno degli usi singolarissimi di Orsogna è la processione detta dei Tàlami, che il prof. De Nino descrìve nel seguente modo:
   < 11 martedì dopo Pasqua! alle undici antimeridiane, dalla chiesa di Orsogna, intitolata alla Madonna del Refugio, esce il clero con la banda musicale per andare al primo tàlamo che aspetta in via Romana alla porta di sotto. Il tàlamo è una specie di palcoscenico portatile, adorno dì stoffe seriche, di frangio, di nastri; è insomma un largo piano di legno con una parete triangolare nella parte posteriore, quasi a spalliera. Sulla punta di questo triangolo a spalliera, sta una Madonna oppressa di argenti e di ori. Ai due angoli del triangolo siedono quattro angioli, e sul piano sorgono parécchio ligure che rappresentano qualche scena biblica. La spiegazione di questi quadri plastici si fa ili versi stampati, che i festaiuoli distribuiscono via facendo.
   < Il tàlamo si muove, portato sulle spalle da robusti divoti. Di qua e di là si stende e si condensa una siepe di persone. Vi son uomini con calzoni corti o con semplici